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Primo processo alle curve violente, Milan parte civile

Primo processo alle curve violente, Milan parte civile

Comincia il dibattimento sul caso ultrà. Lega di Serie A: 'Danni ai tifosi'

MILANO, 20 febbraio 2025, 18:27

di Igor Greganti

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le violenze contro i tifosi e gli steward e il clima di "intimidazione" e "timore" che si era creato a San Siro, dove gli ultrà della Curva Sud spadroneggiavano, hanno allontanato famiglie, anziani e bambini dallo stadio, creando danni non solo economici, da ticket non venduti, ma anche d'immagine. Allo stesso tempo, sono stati colpiti anche gli "spettatori televisivi" e quelle azioni hanno "svilito" pure il "valore" dei "diritti audiovisivi sulle partite", creando "disamore" nei confronti del calcio.

Sono le ragioni, riportate negli atti depositati, per le quali il Milan e la Lega Serie A hanno deciso di costituirsi per danni d'immagine e patrimoniali nel primo processo milanese scaturito dalla maxi inchiesta di Polizia e Gdf e della Procura sugli ultras delle curve di San Siro, che a fine settembre scorso aveva portato a 19 arresti. 

Video Processo ultra', l'avvocato del Milan: 'Chiediamo di costituirci parte civile'

Il processo immediato, con rito ordinario, vede imputati gli ultrà rossoneri Christian Rosiello, anche ex bodyguard del rapper Fedez (non coinvolto in questo procedimento), Riccardo Bonissi e Francesco Lucci, fratello del capo della Sud Luca Lucci, il quale, come i capi della Curva Nord interista Andrea Beretta, diventato collaboratore, e Marco Ferdico, ha scelto il rito abbreviato, che partirà il 4 marzo con 16 imputati in tutto. In questo filone, oltre al club rossonero e alla Lega Serie A, anche l'Inter chiederà di entrare come parte civile.

I tre ultrà, presenti oggi in aula nella gabbia dei detenuti, sono accusati, come gli altri della Sud arrestati nell'inchiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra, di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di episodi di estorsione e "aggressioni".

Un gruppo, come ha scritto il legale del Milan, l'avvocato Enrico de Castiglione, che ha fatto dello stadio "un territorio di propria pertinenza da 'presidiare' con la violenza", intimidendo chiunque "tenti di limitare l'egemonia". Tra i fatti riportati nell'atto ci sono, oltre alle aggressioni contro gli addetti alla sicurezza, anche quegli ingressi "abusivi allo stadio di centinaia di persone", favoriti dalle violenze della Sud, per ogni partita "casalinga". Si è trattato, hanno evidenziato gli avvocati Salvatore Pino e Matias Manco per la Lega Serie A, di "una struttura organizzativa articolata e caratterizzata da una ben precisa divisione dei ruoli". Hanno "approfittato del bacino del tifo calcistico, per perseguire e coltivare lo scellerato obiettivo di commettere (non isolati) atti di violenza, a loro volta funzionali a permettere, al di fuori di ogni basilare canone di convivenza civile, il soddisfacimento 'forzoso' degli interessi economici". Nel processo a carico dei tre sono indicate come persone offese anche due vittime di estorsioni in relazione a quelle infiltrazioni degli ultras in uno dei tanti business dello stadio, quello della vendita di cibo e bevande. I due, però, non hanno chiesto di essere parti civili.

La prima udienza, davanti al collegio della sesta penale presieduto da Ilaria Simi De Burgis, è durata solo pochi minuti, il tempo di raccogliere il deposito delle richieste della Lega Seria A e del Milan. I giudici decideranno sulle parti civili il 20 marzo e poi, sempre quel giorno, sarà ascoltato il primo teste dell'accusa. Mentre il pm, intanto, si è detto contrario alle riprese tv e alle foto in aula per evitare "ogni forma di spettacolarizzazione del processo e se dobbiamo farlo - ha aggiunto - non si riprendano gli imputati per evitare la gogna mediatica".

Stessa posizione dell'avvocato Jacopo Cappetta, che assiste i tre ultras. I giudici, nel frattempo, hanno stilato un calendario di udienze fino a giugno. Al momento, i testimoni indicati sono 72, tra cui anche il personal trainer Cristiano Iovino, che nella notte tra il 21 e il 22 aprile 2024 venne pestato dopo una rissa in un locale con Fedez (i pm hanno chiesto l'archiviazione) e altri, tra cui Rosiello, ex bodyguard del rapper. La Procura, comunque, snellirà la lista e alla fine i testi dovrebbero essere meno di 40, col consenso della difesa a far entrare direttamente alcuni verbali di testimonianze agli atti. "Vorrei anche far vedere immagini e far sentire intercettazioni in aula", ha annunciato il pm Storari.

 

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