Sono stati tanti fischi per la Juve, ancora una volta. E la triste colonna sonora, accompagnata da inviti a tirare fuori gli attributi, si sta sentendo un po' troppe volte in questa stagione all'Allianz Stadium: tra campionato, Champions e Coppa Italia, la squadra di Thiago Motta ha disputato 16 partite davanti ai propri tifosi, ma soltanto in sette occasioni è arrivata una vittoria.
Meno del 50 per cento, numeri che se a Bologna sarebbero stati più che discreti, sotto la Mole costringono l'allenatore a cominciare a guardarsi alle spalle.
Perché i sette pareggi, oltre alle due sconfitte arrivate entrambe in Europa contro Stoccarda (tra l'altro rimasto fuori dalle migliori 24 della Champions, ndr) e Benfica, non possono rappresentare un cammino soddisfacente. E lo ammette lo stesso Thiago Motta: "Quando non vinciamo, non possiamo essere felici: io sono il primo responsabile, dobbiamo migliorare e serve farlo anche in fretta" l'appello dell'italo-brasiliano alla sua truppa. Paradossalmente, però, è ancora andata di lusso alla Juve negli accoppiamenti dei playoff: i bianconeri scopriranno domani la loro avversaria tra il Milan e il Psv Eindhoven, bastava essere un posto più in basso per ritrovarsi Real Madrid o Bayern Monaco oppure una posizione più in alto e poteva capitare il Paris Saint Germain. L'obiettivo minimo è stato raggiunto, ciò che preoccupa i vertici del club della Continassa è la pericolosa involuzione della squadra, che invece di migliorare continua a peggiorare.
Così la protesta della piazza si è spostata sui social, con tanti commenti furibondi per una situazione delicatissima. La maggior parte dei tifosi chiede la "testa" di Thiago Motta, al punto che uno degli hashtag più di tendenza è proprio #MottaOut. Ma pure il direttore tecnico Cristiano Giuntoli non è esente da critiche, così come viene tirato in ballo anche il numero uno di Exor John Elkann: non si salva nessuno dalla rabbia dell'ambiente bianconero, tanto che c'è chi vorrebbe un "Allegri ter", con un clamoroso ritorno del toscano per la terza volta dopo il burrascoso divorzio del maggio scorso. In questa bufera, la Juve prova a fare quadrato alla Continassa in vista della partita di domenica, all'ora di pranzo, contro l'Empoli.
Ma piove sul bagnato: Pierre Kalulu è costretto allo stop e non sarà nemmeno così breve. "Gli accertamenti strumentali hanno evidenziato una lesione di basso grado del tendine del muscolo semimembranoso della coscia destra" la diagnosi degli esami cui si è sottoposto il francese dopo i fastidi accusati nei primi minuti della gara contro il Benfica. Il tecnico lo perde certamente per le gare contro Empoli e Como e, molto probabilmente, per l'andata dei playoff di Champions in programma tra l'11 e il 12 febbraio. In più, nel week-end di quella settimana, ci sarà pure il derby d'Italia contro l'Inter, ma lo staff medico non vuole sbilanciarsi sui tempi di recupero del difensore, che saranno più chiari dopo i nuovi controlli previsti tra una decina di giorni; solo allora sarà possibile capire l'evolversi della situazione. "Il mercato in entrata è chiuso" diceva Giuntoli prima del Benfica, ma con questa tegola-Kalulu la coperta in difesa si è accorciata ulteriormente.
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