Sono tre i rinvii a
giudizio disposti dal gup del Tribunale di Sulmona, Alessandra
De Marco, per la morte di Antonio Di Lollo, il 46enne titolare
di un'impresa di tinteggiatura, rimasto folgorato il 31 agosto
2023, mentre lavorava su un capannone di un'azienda di
confetture, sulla strada statale 17, nel territorio comunale di
Castel Di Sangro. Si tratta del proprietario del cantiere e
amministratore delegato della società di confetture e di due
tecnici legati al noleggio del cestello elevatore. I tre,
imputati di omicidio colposo, dovranno presentarsi davanti al
giudice il prossimo 22maggio per la prima udienza del processo.
Nello specifico il sostituto procuratore, Edoardo Mariotti,
contesta al proprietario del cantiere di "non aver verificato
l'idoneità tecnico professionale del lavoratore e di non aver
predisposto il documento unico di valutazione dei rischi
interferenti" e ai tecnici di "non aver verificato l'idoneità
tecnico professionale del lavoratore e se lo stesso fosse o meno
in possesso dell'abilitazione per l'uso del macchinario".
Di Lollo, che era salito sul cestello elevatore per
effettuare alcune prove prima di iniziare a dipingere la
facciata del capannone, aveva urtato i cavi dell'Enel, rimanendo
folgorato. Inutili tutti i soccorsi. Per accertare il rispetto
delle misure di sicurezza era intervenuto il dipartimento
competente della Asl 1 mentre i carabinieri si erano occupati
delle prime indagini e di raccogliere le testimonianze degli
altri operari e di quanti avevano assistito al fatto.
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