Per essere 'pellegrini di
speranza', accogliendo l'invito di papa Francesco, "bisogna
crescere in sapienza, età e grazia, proprio come fece Gesù". A
sottolinearlo è il vescovo di Teramo, Lorenzo Leuzzi, nella
consueta lettera mensile di gennaio rivolta ai giovani.
"Nel 2025 - spiega - siamo chiamati a compiere un grande
passo in avanti nella nostra vita personale e comunitaria. E ciò
non a causa delle difficoltà del tempo presente, ma perché quel
Bambino che abbiamo accolto nella notte di Natale desidera che
ciascuno di noi cresca.
Richiamandosi a un passaggio del vangelo di Luca (Lc 2,32) il
vescovo Leuzzi sostiene che "bisogna qualificare la nostra
crescita, perché è grande il rischio di essere schiacciati dal
ritmo della vita presente".
"Crescere in sapienza - aggiunge - è un invito a prepararsi
bene per il futuro. Quando ero giovane come voi, ho sentito
tante volte ripetere l'invito a non perdere tempo. Non tutte le
scelte hanno la stessa importanza. Dobbiamo essere capaci di
classificarle!".
"Crescere nell'età: il tempo è un dono che noi non possiamo
determinare. Ogni giorno è una grande opportunità per fare
esperienze nuove di crescita personale e comunitaria.
È un invito a evitare gli ostacoli che possono impedire di
essere nella condizione, anche fisica, di affrontare con
serenità le sfide che si aprono davanti a noi".
"Infine crescere nella grazia: è il segreto della vita.
Se facciamo fatica a investire il nostro tempo e abbiamo paura
del futuro - conclude monsignor Leuzzi - è perché non siamo
capaci di scoprire e vivere la virtù teologale della speranza.
Tutte le volte che partecipiamo alla vita della Chiesa il
Signore ci dona la virtù della speranza che ci incoraggia ad
essere costruttori: costruire la Chiesa e la società".
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