Undici nuovi progetti
dell'università "d'Annunzio" di Chieti-Pescara, finanziati dal
Ministero dell'Università e della Ricerca nell'ambito dei
Progetti di Rilevante Interesse Nazionale, partiranno il
prossimo 4 febbraio.
I nuovi progetti, finanziati per un totale di 588.308,80 euro
riguardano tematiche di ricerca che spaziano dalle scienze della
vita, alle scienze fisiche, chimiche e ingegneristiche, e alle
scienze sociali e umanistiche. Il Ministero ha decretato lo
scorrimento delle graduatorie dei progetti finanziabili relativi
all'avviso Prin 2022, facendo salire a 88 il numero totale dei
progetti ammessi a finanziamento.Il Prin è il Programma
ministeriale per la Ricerca di base che finanzia quei Progetti
di Rilevante Interesse Nazionale, realizzati da Università ed
Enti vigilati dal Mur, i quali, per la loro complessità e
natura, richiedono la collaborazione di più Unità operative
stabilite sul territorio nazionale. Gli undici responsabili
scientifici dei progetti presentati dalla 'D'Annunzio' ed
ammessi a finanziamento sono i professori Francesco Cipollone,
Ivana Cacciatore, Marco Trerotola, Richard Wise per le Scienze
della vita; Antonella Fontana, Giuseppe Brando, Sergio
Montelpare e Maria Laura De Bellis per le Scienze fisiche,
chimiche e ingegneristiche; Oliva Menozzi, Caterina Palestini e
Claudio Varagnoli per le Scienze sociali e umanistiche. I
professori Cipollone, Palestini e Wise, sono anche Principal
Investigator (PI), cioé responsabili del progetto a livello
nazionale.
"Questo ulteriore risultato - spiega il professor Piero Di
Carlo, delegato del rettore alla Ricerca e al Ranking
dell'Ateneo - porta a complessivi 5.782.959 euro il
finanziamento assegnato dal Ministero all'Università degli Studi
'D'Annunzio' di Chieti-Pescara nell'ambito del bando Prin 2022 e
conferma l'impegno sempre maggiore del nostro ateneo nella
ricerca, sia da parte del corpo docente sia da parte delle
strutture amministrative di supporto. Questo che è da
considerarsi oggettivamente un nuovo successo - conclude Di
Carlo - evidenzia chiaramente la capacità che la 'D'Annunzio' ha
ormai da tempo nel creare network di ricerca con Università e
Centri di Ricerca a livello nazionale e internazionale".
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