L'Abruzzo, con la sua forza
evocativa e la sua umanità intrisa di riti antichi, tra i
protagonisti degli scatti del fotografo romano Piero Pompili.
Ecco la mostra antologica "Uomini e no", che ripercorre i 30
anni di carriera dell'artista. Il vernissage è previsto per
domani, sabato 18 gennaio, alle 17:00, a Roma, presso Bianco
Contemporaneo, in via Reno. La mostra sarà visitabile fino al 22
febbraio.
Quello con l'Abruzzo, per Pompili, è un ritorno alle origini,
un incontro profondo con il territorio che, più di ogni altro,
incarna le radici antropologiche del mito. Pompili, che scatta
rigorosamente in analogico con una Hasselblad in bianco e nero,
si è lasciato ispirare dall'Abruzzo contemporaneo, dove ha
ritrovato la suggestione dei rituali e dei volti autentici. Tra
le opere in esposizione spicca una potente immagine che rilegge
in chiave moderna "La figlia di Iorio" di D'Annunzio. Un lavoro
che richiama i temi già esplorati dall'artista negli anni '90,
durante il suo viaggio in Albania, e che testimonia la
continuità di una ricerca incentrata sull'essenza dell'umano.
La mostra, che ripercorre oltre trent'anni di carriera di
Pompili, include ritratti di uomini e donne, nature morte,
architetture e paesaggi urbani. I suoi scatti, carichi di verità
e naturalezza, evocano parallelismi con i grandi maestri del
passato, da Michelangelo a Leonardo, passando per Canova e
Mirone, senza dimenticare gli echi pasoliniani dei suoi celebri
pugili.
La mostra, come ormai nella tradizione della galleria Bianco
Contemporaneo, sarà corredata da un cofanetto/cartella d'artista
in edizione limitata di 50 copie, con tutte le opere in mostra
oltre ad altri scatti scelti dell'autore. I testi che
accompagnano le opere sono dell'avvocato Roberto Simeone, di
Antonio Franchini, finalista Campiello 2024, di Antonio Calbi,
direttore Istituto Italiano di Cultura Parigi, e di Andrea
Iezzi, curatore indipendente.
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