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Centrale Snam, 150 a corteo di protesta a Sulmona

Centrale Snam, 150 a corteo di protesta a Sulmona

Nuova denuncia in procura, cartelli nell'area del cantiere

SULMONA, 08 febbraio 2025, 15:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Centocinquanta persone provenienti da Roma, L'Aquila, Pescara e dalle Marche si sono radunate questa mattina davanti al cantiere della centrale di compressione Snam di Case Pente di Sulmona per l'ennesima protesta contro la realizzazione dell'opera.
    I comitati, coordinati dal portavoce, Mario Pizzola, hanno annunciato un nuovo esposto alla magistratura sui rinvenimenti archeologici nell'area del cantiere (necropoli con cento tombe e villaggio di tremila anni fa) che secondo gli attivisti non sarebbero stati tutelati e sul taglio di oltre 300 alberi avvenuto, sempre secondo i comitati, in spregio alle norme.
    "Noi non siamo sudditi di nessuno né dalla Snam né dei politici che vengono qui per piazzare le loro regole e scelte.
    Continueremo la lotta anche durante e dopo la costruzione della centrale"- annuncia Pizzola, secondo il quale "succederà che questa centrale non verrà utilizzata o sottoutilizzata".
    Striscioni e cartelli di protesta con la scritta 'cantiere abusivo sequestrato dai cittadini', al termine della manifestazione, sono stati posizionati nell'area del cantiere.
    Snam, a tal proposito, ricorda il proprio impegno nel "completo ripristino naturalistico e paesaggistico dei territori attraversati dai propri cantieri, a tutela di vegetazione, fauna e biodiversità e in linea con il Transition Plan del Gruppo, che già dal 2027 impegna Snam al conseguimento di impatti positivi sugli ecosistemi interessati".
    Su tutto il territorio nazionale, inoltre, Snam opera "in stretto raccordo con le Soprintendenze, rimettendosi alle decisioni delle stesse in ordine a ogni ritrovamento archeologico, che viene alla luce e restituito alla cittadinanza proprio grazie ai lavori del Gruppo". "Tutte le parti di cui si compone il progetto Linea Adriatica, a differenza di quanto ventilato da alcuni, non sono né illegali né imposte contro la volontà delle istituzioni democratiche ma sono da queste autorizzate"-conclude la società.
   

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