Prenderà il via nelle prossime
settimane "CenTEnari", progetto di ricerca promosso
dall'Università degli Studi di Teramo e da Arpa Abruzzo, agenzia
regionale per la protezione ambientale, nell'ambito del
programma multidisciplinare "Abruzzo regione del benessere". Lo
studio analizzerà le caratteristiche metaboliche, genetiche e
nutrizionali dei centenari e nonagenari abruzzesi, con
l'obiettivo di individuare i fattori chiave della longevità e
fornire alla popolazione raccomandazioni utili per preservare la
salute e favorire un invecchiamento sano.
Il progetto è coordinato dal professor Mauro Serafini,
ordinario di Scienze Tecniche e Dietetiche Applicate
all'Università di Teramo, e vede il coinvolgimento di un team
multidisciplinare di ateneo che analizzerà il legame tra
alimentazione, metabolismo e longevità. Un'attenzione
particolare sarà dedicata alla dieta tradizionale abruzzese e
alla pratica dello 'sdijuno', il pasto abbondante di metà
mattina che garantiva un digiuno notturno di 14-16 ore,
anticipando i principi delle moderne diete basate sul digiuno
intermittente.
"L'Abruzzo - dichiara il vicepresidente della Regione,
Emanuele Imprudente - è custode di un patrimonio straordinario,
fatto di qualità ambientale, eccellenze agroalimentari e borghi
immersi in scenari naturalistici unici, dove il legame con la
terra e le tradizioni è ancora forte. Proprio in questi luoghi
vivono molti dei nostri centenari, testimoni di uno stile di
vita sano e sostenibile che merita di essere ulteriormente
valorizzato. La qualità della nostra enogastronomia è
strettamente legata alla tutela del territorio e alla capacità
di coniugare alimentazione e benessere - conclude - rendendo
l'Abruzzo un modello di equilibrio tra natura, qualità della
vita e benessere".
La ricerca partirà con una fase pilota nella provincia di
Teramo, per poi estendersi all'intero Abruzzo. Saranno reclutati
almeno 30 centenari, dei quali verranno analizzati parametri
nutrizionali, metabolici ed epigenetici, ovvero indicatori dello
stato di salute legati all'alimentazione, al metabolismo e alle
modifiche chimiche del DNA che regolano l'attività dei geni
senza alterarne la sequenza. I dati saranno confrontati con
quelli di un gruppo di controllo composto da almeno 50 soggetti
tra i 30 e i 55 anni. Verranno inoltre raccolti campioni
biologici (sangue, saliva, urine e feci) per creare una biobank,
utile all'analisi dei biomarcatori della longevità, ossia
indicatori biologici che permettono di valutare lo stato di
salute e il processo di invecchiamento cellulare.
"L'attività di Arpa Abruzzo si conferma sempre più poliedrica
- dichiara il direttore generale dell'Agenzia, Maurizio Dionisio
- abbracciando non solo la tutela dell'ambiente,
dell'alimentazione e del benessere, ma anche la ricerca sulle
migliori prassi che favoriscono la longevità. Studiare i fattori
che contribuiscono a una vita lunga e in salute significa
valorizzare il nostro territorio e il suo patrimonio, fatto di
aria pulita, prodotti di qualità e stili di vita sostenibili.
Questo approccio multidisciplinare rafforza il ruolo di Arpa non
solo come ente di controllo, ma anche come promotore attivo di
conoscenza e benessere".
Un altro aspetto chiave del progetto riguarda lo studio delle
ricette tradizionali consumate dai centenari, con un'analisi del
loro profilo nutrizionale e del potenziale effetto infiammatorio
attraverso modelli sperimentali. "La regione Abruzzo - spiega
Serafini - si caratterizza per una biodiversità agroalimentare
di primo piano, basti pensare alla contemporanea presenza di
alimenti di origine vegetale e animale (carne e pesce) che hanno
portato a una ricchezza enogastronomica in termini di piatti e
di ricette che hanno caratterizzato la regione sin
dall'antichità. Questa alimentazione del passato include molte
delle caratteristiche nutrizionali e funzionali della dieta
mediterranea caratteristica del nostro Paese negli anni '70,
diventata Patrimonio dell'Umanità UNESCO, modello nutrizionale e
sostenibile associato alla longevità".
Il progetto si articolerà in più fasi: mappatura dei
centenari e nonagenari dei comuni abruzzesi, approvazione del
protocollo di studio, attivazione del dottorato e dei contratti
di ricerca e creazione della biobank. L'analisi dei dati
permetterà di identificare modelli alimentari e biologici
associati alla longevità, offrendo spunti per promuovere stili
di vita sani.
"La straordinaria presenza di nonagenari e centenari in
Abruzzo - afferma Massimo Giusti, direttore tecnico di Arpa
Abruzzo - ci ha spinto a includere nel progetto la creazione di
una biobanca. Questa banca dati ci permetterà di approfondire le
caratteristiche metaboliche, genomiche, funzionali, ambientali e
nutrizionali della popolazione abruzzese, con l'obiettivo di
identificare i fattori che contribuiscono alla longevità e
rendere queste informazioni accessibili alla comunità. Inoltre è
fondamentale tutelare la biodiversità dei luoghi in cui vivono i
centenari, poiché ambienti ricchi di ecosistemi, non solo
supportano l'equilibrio ecologico, ma, come dimostrano recenti
studi di università americane, hanno un impatto positivo su
salute e qualità della vita, favorendo una longevità sana".
Oltre all'impatto scientifico, CenTEnari punta a valorizzare
il patrimonio gastronomico e culturale dell'Abruzzo, promuovendo
il legame tra cibo, salute e territorio anche attraverso
iniziative di divulgazione e turismo enogastronomico.
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