"Abbiamo bisogno di incrementare
l'indipendenza energetica. Capiamo che il mix energetico è
fondamentale ma prendendo i dati di Terna al 30 luglio, il 19%
dell'energia prodotta dal Paese è stata prodotta da fonti
rinnovabili, il 16% dall'idroelettrico, il 40% è ancora a gas,
il 20% lo compriamo dalle vecchie centrali nucleari francesi,
l'1% arriva dal carbone e il 7% da varie. Non si può pensare che
la transizione dal gas avvenga in poco tempo. E' logico che la
via sia il nucleare". Così il presidente di Confindustria,
Emanuele Orsini nel corso del suo intervento all'Assemblea
generale dell'associazione intitolata 'Futuri sostenibili' a San
Patrignano, nel Riminese.
"Con il nucleare - ha osservato - non si intende più la
centrale di vecchia generazione ma i micro-reattori di terza e
quarta generazione. Abbiamo bisogno di mettere subito a terra in
Legge di Bilancio anche la sperimentazione del nucleare in
Italia. Sarebbe un segnale".
Poi, ha proseguito Orsini sempre in tema energetico, "serve
un prezzo unitario europeo dell'energia perché è miope pensare
che un Paese abbia un vantaggio verso un altro perché paga di
più l'energia, è miope perché il vero tema è che se l'Europa è
forte tutta funziona geo-politicamente verso quelli che ci
stanno inondando di prodotti".
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