"L'escalation senza sosta dei prezzi
dei carburanti alla pompa rischia di avere effetti a cascata per
consumatori e imprese e di frenare la crescita dell'economia
nazionale". Lo afferma il Codacons, dopo i numeri di Staffetta
Quotidiana che confermano l'allarme lanciato la settimana scorsa
dalla stessa associazione dei consumatori.
"Le ultime elaborazioni sui dati comunicati dai gestori
all'Osservaprezzi del Mimit portano il prezzo medio della
benzina ai valori più alti da agosto 2024, con la benzina che al
self vola a 1,81 euro al litro, mentre sulle autostrade in molti
impianti la verde al self ha già ampiamente superato la soglia
dei 2 euro al litro - denuncia il Codacons - Rispetto a fine
dicembre, un pieno costa così agli automobilisti italiani in
media oltre 2 euro in più".
L'allarme, osserva l'associazione a difesa dei consumatori,
"non riguarda solo i maggiori costi di rifornimento, ma anche
gli effetti indiretti dei rincari alla pompa, che nel breve
periodo rischiano di avere ripercussioni sui prezzi al dettaglio
dei beni trasportati, considerato che in Italia l'88% della
merce viaggia su gomma. Il Mimit, anziché attaccare le
associazioni come il Codacons che segnalano i rincari, farebbe
bene ad intervenire perché un'eventuale impennata dei carburanti
alla pompa avrebbe effetti disastrosi per l'economia italiana,
generando un aumento rilevante dei costi a carico di famiglie e
imprese e una nuova spirale inflattiva" conclude il Codacons.
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