Il direttore dell'Ispettorato
nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin),
Francesco Campanella, si è ufficialmente insediato alla guida
per un mandato settennale e ha subito voluto rilevare che
"l'Ispettorato dovrà farsi trovare pronto per le eventuali nuove
sfide che dovesse proporre il 'nucleare di domani', ma potrà
farlo con successo solo dimostrandosi in grado di dominare il
'nucleare di oggi', ovvero consentire la fruizione in sicurezza,
da parte dei cittadini, delle centinaia di installazioni che,
quotidianamente, utilizzano sorgenti di radiazioni ionizzanti,
in sanità, nell'industria, nella ricerca".
Nel ricordare che l'Ispettorato è "l'autorità competente in
ambito nucleare, e deve garantire il suo carattere di
indipendenza e terzietà" e che non decide la strategia del Paese
sul nucleare, il direttore dell'Isin ha aggiunto - riferisce una
nota - la necessità di "un confronto aperto, costruttivo e
sinergico con tutte le componenti che operano, o sono comunque
coinvolte a vario titolo, nei temi della sicurezza nucleare e
della radioprotezione", dalle istituzioni centrali alle comunità
locali.
Obiettivo dell'Isin "dovrà essere quello di garantire
comunque, tanto ai lavoratori quanto alla popolazione,
l'adozione e il rispetto di un sistema di regole di sicurezza
conforme a standard riconosciuti a livello internazionale, e
bene dimensionato rispetto alle necessità che dovessero
configurarsi, nonché agli scenari di rischio ad esse associati".
Secondo Campanella, "il ruolo dell'Ispettorato potrà
risultare ulteriormente credibile se verrà anche organizzato per
rispondere con snellezza e in modo pronto ad eventuali scenari
di rischio emergenziali, ovvero meno prevedibili o comunque più
difficilmente codificabili, e alle sollecitazioni che dovessero
provenire dalle amministrazioni centrali, dagli organi
periferici dello Stato e dagli enti tecnici".
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