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ANSAcom - In collaborazione con LILLY
Il 60% degli italiani ignora la stretta relazione tra il diabete di tipo 2 e l'obesità e, in generale, è scarsa la consapevolezza sui fattori di rischio per lo sviluppo della malattia. Sono i dati emersi nel corso della conferenza stampa sul rilascio della rimborsabilità da parte dell'Agenzia del Farmaco al medicinale tirzepatide nel trattamento del diabete di tipo 2, in corso a Roma.
"I numeri ci dicono che la strategia comunicativa adottata in questi anni, che era ed è ancora orientata a non drammatizzare la patologia, è stata ed è decisamente insufficiente, se non addirittura inadeguata", spiega Manuela Bertaggia, vice presidente dell'Associazione Italiana Diabetici (Fand). "Una comunicazione poco incisiva rispetto a una malattia che richiede cure e assistenza per tutta la vita non riesce a coinvolgere i pazienti e a creare consapevolezza", aggiunge. "Il fatto che lo stesso diabetologo tenda a non parlare di fattori di rischio non ha aiutato a responsabilizzare le persone con diabete di tipo 2 che, invece, vanno educate su quelli che possono essere i pericoli derivati da certe cattive abitudini e comportamenti errati".
Non esiste infatti nessuna altra patologia cronica in cui il ruolo del paziente sia così importante e a volte decisivo sul conseguimento di un controllo della patologia, come nel caso delle persone con diabete. Ciò rende necessario una grande conoscenza e competenza da parte dei pazienti . Tuttavia, "nel diabete di tipo 2, contrariamente a quanto avviene nel tipo 1, esiste ancora poca consapevolezza della malattia tra gli stessi pazienti, le diagnosi sono tardive e quando si scopre di essere diabetici si tende a minimizzare il problema", sottolinea Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia Rete Associativa ODV. "Sarebbe opportuno aumentare la consapevolezza affinché il paziente prenda in carico sé stesso, pretenda di ricevere la miglior cura possibile e sia responsabile in prima persona della sua condizione e di ciò che comporta nella gestione quotidiana convivere con il diabete", conclude Nervo.
ANSAcom - In collaborazione con LILLY
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