(ANSAmed) - TUNISI, 19 FEB - "C'è bisogno di una maggiore
cooperazione araba nell'affrontare i disastri naturali, che
stanno diventando sempre più frequenti nei paesi arabi a causa
del cambiamento climatico e delle sue ripercussioni su questi
paesi". E' quanto in sostanza hanno affermato i partecipanti a
un simposio scientifico intitolato "Gestione delle emergenze e
dei rischi e risposta ai disastri naturali", organizzato dalla
Protezione civile tunisina, in collaborazione con la Naif Arab
University for Security Sciences (Nauss) e l'Organizzazione
internazionale per la difesa civile (Icdo), che ha riunito
esperti per discutere strategie di controllo e meccanismi
efficaci per gestire le risposte sul campo in caso di emergenza,
crisi o disastro naturale. La conferenza si è concentrata anche
sui metodi per prevenire e mitigare l'impatto dei disastri
attraverso piani e tecniche di previsione e risposta rapida
integrati, al fine di aumentare la consapevolezza dei
partecipanti sulle conseguenze del cambiamento climatico e sulle
nuove forme di criminalità ambientale che influenzano le
strategie di difesa civile. Il ministro tunisino dell'Interno,
Khaled Nouri, ha affermato che nessun paese, indipendentemente
dalle sue capacità, può far fronte alle crisi e ai disastri
naturali da solo senza il supporto dei suoi partner
internazionali. La cooperazione tra la Tunisia e le
organizzazioni internazionali è una componente chiave della sua
strategia nazionale di protezione civile e gestione delle crisi,
ha indicato. C'è anche la necessità di adottare soluzioni
collettive, un coordinamento efficace e condividere competenze e
conoscenze, ha sottolineato, aggiungendo che questo simposio
scientifico mira a migliorare ulteriormente la cultura della
ricerca scientifica nel campo della gestione delle crisi e dei
disastri naturali e a promuovere una formazione continua nella
gestione dei rischi e delle emergenze. (ANSAmed).
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