Il Dipartimento ha dichiarato che la decisione è stata presa in esecuzione di raccomandazioni tecniche che hanno confermato l'esistenza di crepe nelle basi su cui sono poggiano le statue, quindi per ragioni di sicurezza. Le statue verranno rimesse nelle loro posizioni "immediatamente" dopo il completamento dei lavori di restauro, ha riferito venerdì 3 gennaio il sito citando l'ente senza però fornire date.
Sui social sono circolate preoccupazioni che le due statue possano sparire per sempre, ha segnalato l'Herald ricordando il precedente della "fontana della Gazzella": la statua in bronzo che raffigurava una donna nuda con il quadrupede, risalente all'epoca coloniale italiana e situata a poche centinaia di metri dalle due statue in bronzo che verranno restaurate, è scomparsa dal 2014. "Si crede ampiamente che la Statua della Gazzella sia stata rimossa dagli islamisti", sintetizza il sito ricordando che "l'Islam vieta l'iconolatria o l'idolatria e proibisce anche l'esposizione di donne nude". "I complottisti dei social media temono che le due statue di bronzo possano subire un destino simile", riferisce l'Herald.
E' noto del resto che l'Islam continua a svolgere un ruolo significativo nelle politiche e nelle decisioni del governo della capitale libica: nel novembre scorso, il governo di Tripoli ha annunciato l'istituzione di una "polizia morale" per rafforzare la sicurezza e garantire il rispetto dei valori islamici nella società. Questa iniziativa prevede misure come il monitoraggio dei social media, la regolamentazione dell'abbigliamento pubblico e la separazione tra uomini e donne in luoghi pubblici.
Il luogo dove si trovano le due statue era chiamata "Piazza Verde" durante il regime di Muammar Gheddafi. Dopo la caduta del rais, il nome era stato cambiato in Piazza dei Martiri per commemorare coloro che persero la vita durante la rivoluzione del 2011. La piazza comunque è un luogo simbolico e di grande importanza storica e sociale per il popolo libico. (ANSAmed).
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