L'obbligo si applica a tutti i Paesi dell'Ue ai
sensi dell'articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali.
Tuttavia i recenti e crescenti tentativi dell'Ue e dei suoi
Stati membri di sottrarsi alle proprie responsabilità,
esternalizzando il trattamento dell'asilo e la protezione dei
rifugiati, rischiano di minare il sistema di protezione
internazionale".
Lo si legge in una lettera sottoscritta da 95
Ong, tra cui Amnesty, Human Right Watch, Caritas e Hias.
"Le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani sono
allarmate da questi sviluppi ed esortano l'Ue e i suoi Stati
membri a salvaguardare il diritto di asilo territoriale in
Europa", si legge nella lettera. "Le discussioni
sull'esternalizzazione dell'asilo non sono nuove e sono state
costantemente criticate, contestate e respinte nel corso degli
anni: la stessa Commissione Europea ha escluso la fattibilità
giuridica di tali modelli nel 2018, definendoli 'né auspicabili
né realizzabili'".
Le Ong sottolineano che sono i Paesi "a basso e medio
reddito" ad ospitare "il 75% dei rifugiati del mondo" ma
ciononostante "si è assistito a un'impennata di proposte volte a
trasferire l'esame delle domande di asilo, o addirittura la
responsabilità di fornire protezione ai rifugiati, a Paesi non
appartenenti all'Ue". "L'Italia - dichiara il documento - sta
attualmente cercando di esaminare le domande di asilo di alcuni
gruppi di richiedenti asilo al di fuori del proprio territorio,
a partire dalla detenzione in Albania, e altri, come la
Danimarca e la Germania, stanno valutando la fattibilità di
questo tipo di accordo; inoltre 15 Stati membri dell'Ue e alcuni
gruppi politici hanno approvato misure simili e poco
lungimiranti per spostare il trattamento dell'asilo al di fuori
del territorio dell'Ue e hanno incoraggiato la Commissione a
esplorare modi per facilitare questo attraverso un'ulteriore
riforma legislativa, anche attraverso un concetto annacquato di
"Paese terzo sicuro" .
"Negli ultimi anni - accusano le Ong - la Commissione ha
continuato a eludere il controllo pubblico o parlamentare e i
quadri legislativi dell'Ue, concludendo accordi sempre più
controversi e poco trasparenti con i Paesi terzi, gettando su di
loro ingenti somme di denaro senza autentiche garanzie per i
diritti umani o meccanismi di monitoraggio, con l'obiettivo di
contenere e scoraggiare la migrazione e il movimento dei
rifugiati verso l'Ue, apparentemente a qualsiasi costo umano".
(ANSAmed).
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