Sofia (Maha Alemi) si deve infatti confrontare, in questa difficile situazione, prima con la personalità della zia Leila (Lubna Azabal) e poi con quella della cugina Lena (Sarah Perles) svelta e disinvolta. Durante un pranzo di famiglia la ragazza ha violenti crampi allo stomaco, Lena viene subito in suo soccorso e la porta in ospedale dove, grazie alle sue conoscenze, riesce a farla partorire anche se fuori dal matrimonio, quindi illegalmente. Per Sofia però solo ventiquattro ore per fornire i documenti del padre del bambino prima di far intervenire le autorità.
"Quando ero adolescente, mia madre mi raccontò la storia sconvolgente di una ragazza che era stata accolta dai miei nonni - dice la regista Meryem Benm'Barek -. Aveva diciassette anni e mia madre, che all'epoca era appena più grande di lei, una sera scoprì per puro caso che la ragazza era incinta, vicina al parto. Fu quindi necessario organizzare un matrimonio il più rapidamente possibile. Queste storie sono piuttosto comuni in Marocco - continua Meryem Benm'Barek -, dove è vietato avere rapporti sessuali tra persone non sposate. Tutti hanno sentito parlare o conoscono qualcuno che ha sofferto per il rifiuto della gravidanza o per un bambino nato da genitori non sposati.
È una situazione destinata a complicarsi perché sia la madre che il padre rischiano di essere perseguiti e condannati al carcere.
Di conseguenza, il matrimonio è l'unica soluzione possibile".
(ANSAmed).
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