TUNISI - Diverse centinaia di attivisti e componenti della società civile hanno aderito all'appello della 'Rete tunisina per la difesa dei diritti e delle libertà', protestando ieri davanti al teatro municipale di Tunisi per "la difesa della democrazia, dello stato di diritto e delle istituzioni", in particolare contro la proposta di modifica della legge elettorale, già depositata in Parlamento, a due settimane dalle presidenziali del 6 ottobre prossimo, che intende trasferire la competenza sulle controversie elettorali dal Tribunale amministrativo alla giustizia ordinaria, Corte dei Conti e Cassazione. Secondo la Rete, che si compone di circa una ventina tra partiti politici e associazioni, "il presidente della Repubblica uscente, attraverso la Camera dei Rappresentanti, ha deciso di modificare la legge elettorale ad una settimana dall'inizio della campagna elettorale e pochi giorni prima del voto, al fine di privare il Tribunale amministrativo del suo ruolo di monitoraggio del processo elettorale, il che sottolinea la sua determinazione a manipolare il processo elettorale e calpestare ciò che rimane del regime repubblicano".
Si tratta della seconda manifestazione, anche se meno partecipata, della "Rete", i cui attivisti sono scesi in piazza già il 13 settembre scorso. Nei filmati pubblicati sui social media è possibile vedere cartelli e slogan contro il potere in carica e ascoltare slogan contro il presidente Saied, accusato dai manifestanti di deriva autoritaria dello Stato.
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