"Human Rights Watch ha raccolto prove che funzionari israeliani stanno commettendo il crimine di guerra del trasferimento forzato" di civili, scrive Hrw aggiungendo che "le azioni di Israele sembrano soddisfare la definizione di pulizia etnica" anche nelle aree dove l'esercito ha ordinato ai palestinesi di andarsene e dove non potranno tornare. Nadia Hardman, una ricercatrice di Hrw, spiega che i risultati del rapporto di 172 pagine si basano su interviste con sfollati di Gaza, immagini satellitari e resoconti pubblici condotti fino ad agosto 2024. Sebbene Israele affermi che lo sfollamento è giustificato dalla sicurezza dei civili o da imperativi militari, Hardman afferma che lo Stato ebraico "non può semplicemente fare affidamento sulla presenza di gruppi armati per giustificare lo sfollamento dei civili. Israele dovrebbe dimostrare in ogni caso che lo sfollamento dei civili era l'unica opzione", per rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale.
Secondo le Nazioni Unite, 1,9 milioni di palestinesi erano sfollati a Gaza a ottobre 2024. Prima dell'inizio della guerra il 7 ottobre 2023, la cifra ufficiale della popolazione del territorio era di 2,4 milioni di abitanti.
"Rendere sistematicamente inabitabili ampie parti di Gaza, in alcuni casi in modo permanente, equivale a una pulizia etnica", afferma Ahmed Benchemsi, portavoce della divisione Medio Oriente di Hrw. Il rapporto della ong sottolinea in particolare che i corridoi di Filadelfia e Netzarim, che corrono lungo il confine egiziano e tagliano Gaza lungo il suo asse est-ovest, sono stati "rasi al suolo, estesi e sgomberati" dall'esercito israeliano per creare zone cuscinetto e corridoi di sicurezza.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetutamente insistito sul fatto che le forze israeliane devono mantenere il controllo a lungo termine sul corridoio di Filadelfia. Hardman afferma che le forze israeliane hanno trasformato il corridoio centrale di Netzarim, tra Gaza City e Wadi Gaza, in una zona cuscinetto larga quattro chilometri per lo più sgomberata dagli edifici. (ANSAmed).
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