Nuovo raid israeliano su Beirut sud nella notte, è il secondo dopo il cessate il fuoco di novembre tra Israele e Hezbollah.
Secondo i media arabi l'attacco ha fatto almeno 4 morti e 7 feriti. Ad essere colpito sarebbe stato un edificio residenziale di tre piani.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno specificato che l'obiettivo era un leader di Hezbollah, che è stato ucciso nel distretto di Dahieh. "L'attacco ha preso di mira un terrorista di Hezbollah che guidava gli agenti di Hamas e li aveva aiutati a pianificare un importante e imminente attacco terroristico contro i civili israeliani", si legge in una dichiarazione congiunta delle Idf con il servizio di sicurezza interna Shin Bet in cui si aggiunge che si è "agito per eliminare e scongiurare la minaccia".
Questo raid è il secondo in cinque giorni, dopo diversi mesi di tregua seguiti all'entrata in vigore di un cessate il fuoco a metà novembre.
II primo ministro del Libano, Nawaf Salam, ha condannato l'attacco definendolo una "palese violazione" degli accordi di cessate il fuoco che hanno posto fine a più di un anno di ostilità tra Israele ed Hezbollah.
Il raid è "una palese violazione degli accordi di cessate il fuoco" e una "flagrante violazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite", una decisione del Consiglio di sicurezza che ha posto fine alla guerra del 2006 tra Israele ed Hezbollah ed ha costituito il fondamento della tregua di novembre, si legge in un comunicato stampa diffuso dal suo ufficio.
Da parte sua, il presidente del Libano, Joseph Aoun, ha condannato l'attacco ed ha invitato gli alleati del Paese a sostenere il suo "diritto alla piena sovranità".
"La persistenza di Israele nella sua aggressione ci impone di raddoppiare i nostri sforzi per mobilitare gli amici del Libano in tutto il mondo affinché sostengano il nostro diritto alla piena sovranità", ha affermato Aoun in un comunicato stampa. Il capo dello Stato ha definito l'attacco un "pericoloso avvertimento" sulle intenzioni israeliane nei confronti del Libano.
L'attacco israeliano della notte scorsa su Beirut ha preso di mira un funzionario che supervisionava le attività palestinesi di Hezbollah: lo afferma una fonte vicina al gruppo militante libanese sostenuto dall'Iran.
L'attacco "ha preso di mira Hassan Bdair, vice capo di Hezbollah per il fascicolo palestinese", che era "a casa con la sua famiglia" in quel momento, ha detto la fonte all'agenzia di stampa Afp.
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