Il locale di 'ndrangheta di
Isola Capo Rizzuto aveva rivolto le sue proiezioni
economico-criminali nel Nord Italia con referenti in Lombardia,
Veneto e Trentino. E' quanto emerge, secondo l'accusa,
dall'operazione Blizzard - Folgore condotta dai carabinieri del
Ros con il coordinamento della Dda di Catanzaro che stamani ha
portato all'arresto di 17 persone.
La consorteria, da quanto emerso era retta secondo le
tradizionali regole di 'ndrangheta, con l'utilizzo di imprese
legate al sodalizio quale strumento per favorire
l'organizzazione e gli associati detenuti, il mantenimento dei
contatti finalizzati alla trasmissione delle direttive operative
da parte di uno degli esponenti di vertice mediante i colloqui
carcerari e l'uso di strumenti di comunicazione introdotti
all'interno della casa circondariale in cui era detenuto.
L'indagine, diretta dalla Dda di Catanzaro si è sviluppata a
seguito del coordinamento con la Dda di Trento, approfondendo
gli elementi emersi nei confronti di un imprenditore originario
di Isola Capo Rizzuto (Crotone) e del suo più stretto entourage
relazionale, perché apparentemente al centro di un complesso e
ramificato circuito riguardante illeciti fiscali, attraverso
false fatturazioni per operazioni inesistenti.
L'elaborazione dei diversi esiti investigativi acquisti anche
dalle Dda di Trento e di Venezia, svolto con il coordinamento
della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, e le
indagini dirette dalla Dda catanzarese hanno portato a
ricostruire i legami associativo-mafiosi dell'imprenditore
ipotizzando l'appartenenza al locale di 'ndrangheta di Isola
Capo Rizzuto. Dalle indagini sono emersi anche casi di
estorsioni e usura, oltre alla disponibilità della cosca di armi
da guerra e comuni, alcune sequestrate durante le indagini.
Oltre agli arrestati, 13 persone sono indagate in stato di
libertà.
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