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In evidenza
In evidenza
In collaborazione con Camera di commercio di Cosenza
"La Suprema Corte di Cassazione -
Sezione Lavoro, ha rigettato il ricorso proposto da Donatella
Romeo, già segretario generale dalla Camera di commercio di
Cosenza, contro l'ente stesso avverso la sentenza della Corte
d'Appello di Catanzaro che la condannava alla restituzione
dell'importo netto corrispostole a titolo di indennità di
posizione per l'anno 2014 in misura eccedente l'importo minimo
inderogabile previsto dal CCNL applicato al settore". E' quanto
riferisce un comunicato dell'ente camerale.
"I giudici di appello - è detto nel comunicato - avevano
ritenuto che la misura della retribuzione di posizione fosse
stata concordata tra le parti in contrasto con i limiti previsti
dal contratto collettivo di comparto, pur non sussistendone le
condizioni, mancando la disponibilità delle risorse destinate al
finanziamento dell'apposito Fondo e non potendosi ritenere
legittima la transitoria imputazione a bilancio dell'indennità
di segretario generale. I supremi magistrati, nell'adunanza
camerale del 13 settembre 2023, hanno dichiarato parte
inammissibili e parte infondati i motivi di ricorso rigettando
integralmente l'impugnazione e condannando, quindi, la
ricorrente oltre che alla rifusione delle spese processuali
anche al versamento in misura aggravata degli importi dovuti ai
sensi delle norme che regolano i processi innanzi alla Corte di
Cassazione. Sono state ritenute inammissibili, in particolare,
le richieste relative all'omissione di fatti decisivi da parte
della Corte d'Appello. Mentre il collegio ha dichiarato
infondati i motivi inerenti alla violazione o falsa applicazione
di disposizioni di legge e di contratti collettivi e alla
violazione e falsa applicazione del principio del legittimo
affidamento, con riferimento alla percezione delle somme".
"La Camera di commercio di Cosenza, rappresentata e difesa
dall'avv. Flavio Vincenzo Ponte, dello Studio Legale
Ferrari-Ponte - riporta ancora il comunicato - incassa così una
seconda vittoria definitiva nei confronti dell'ex segretario
generale e chiude un capitolo increscioso nella sua storia, in
cui si è vista costretta a difendere il proprio legittimo
operato da pretese infondate, fino al terzo grado di giudizio".
"La pronuncia della Corte di Cassazione conferma la
legittimità del nostro operato - dichiara il presidente Klaus
Algieri - e ringrazio lo studio Ferrari-Ponte per averci
egregiamente rappresentati e difesi in questa vicenda. Si tratta
per noi di una seconda vittoria che si aggiunge a quella già
ottenuta con l'archiviazione della denuncia penale presentata
nei miei confronti dall'ex segretario generale nel 2016, la cui
infondatezza fu allora dimostrata in modo eccellente dall'Avv.
Nicola Carratelli, al quale oggi pure va il mio ringraziamento.
In quella occasione - prosegue Algieri - il pm aveva formulato
richiesta di archiviazione alla quale la dott.ssa Romeo si era
opposta, ma il gip, recependo le tesi del Pm e del difensore,
rigettò l'opposizione e dispose l'archiviazione. Rispetto a tale
ultima vicenda, rimane l'amarezza per aver assistito ad un
tentativo di cattivo gusto di traghettare in ambito penale una
questione puramente amministrativa. Quella che registriamo oggi
non è solo una vittoria ma un atto di giustizia nei confronti di
tutti quei dirigenti per bene che lavorano ogni giorno per il
buon andamento della Pubblica amministrazione".
In collaborazione con Camera di commercio di Cosenza
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