"Giù le armi, su i salari" è stato
lo slogan del flash mob svoltosi a Napoli, in largo Berlinguer,
per chiedere lo stop alle "politiche di guerra complici di
Israele". La manifestazione è stata promossa da Potere al
Popolo, insieme agli attivisti di Cau (collettivo autorganizzato
universitario), Sac (studenti autorganizzati campani), e dell'ex
Opg 'Je so pazzo'. Tre attivisti con le maschere di Giorgia
Meloni, Donald Trump e Benjamin Netanyahu hanno bruciato la
raffigurazione di mazzette di soldi sporche di sangue
La manifestazione si inserisce nell'ambito delle giornate di
mobilitazione nazionale, 17 e 18 gennaio, convocate dalla "Rete
antisionista e anticolonialista per la Palestina", per opporsi
alla produzione e alla vendita di armi destinate a Israele.
"Bruciano i nostri soldi per le armi. Secondo Amnesty
International, in base ai dati dell'Istat, l'Italia ha stanziato
oltre 4,8 milioni di euro in armi e munizioni, soltanto nel
primo semestre del 2024. Anche adesso che è stata firmata la
tregua - secondo i manifestanti - è necessario mantenere alta
l'attenzione e fare pressione per un reale accordo di pace.
Nell'ultima manovra di bilancio i fondi stanziati per gli
armamenti hanno raggiunto il record storico di 32 miliardi e
quota 1,5 del Pil. Però, si assiste a tagli nei settori
dell'istruzione e dei servizi, alla sanità e alle misure di
messa in sicurezza del territorio contro gli effetti dei
cambiamenti climatici. La spesa per la guerra aumenta, mentre un
italiano su quattro è a rischio povertà assoluta, in un'Italia
in recessione. Giù le armi, su i salari".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA