Includere "i talentuosi studenti
dei Conservatori italiani nell'organico dell'orchestra
sinfonica del Festival di Sanremo". È questa la proposta
lanciata da Ivano Iai, presidente della Conferenza Nazionale dei
Presidenti dei Conservatori Italiani (CO.PRE.CO.) "per dare
un'opportunità concreta di crescita artistica e professionale ai
giovani talenti della musica classica e, al tempo stesso,
valorizzare il legame tra la formazione accademica e la musica
italiana". Un'idea - riporta una nota- che nasce dalla
necessità di creare un collegamento tra la musica classica e il
pop, due mondi oggi distanti ma che condividono una radice
comune. "Questi due linguaggi si sono sempre influenzati a
vicenda, ma oggi sembrano viaggiare separati. I Conservatori
sono il cuore della tradizione musicale italiana e devono essere
parte attiva anche nell'evoluzione della musica contemporanea"
spiega Iai. "Sanremo rappresenta il punto d'incontro della
musica italiana e non può ignorare chi la studia e la tramanda".
L' idea è maturata durante la sua recente visita al
Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, uno dei più
antichi e prestigiosi al mondo. "Qui ho respirato la storia
della musica italiana e ho riflettuto su quanto sia fondamentale
far dialogare la tradizione con il presente. Da questa
consapevolezza è nata l'idea di proporre un coinvolgimento
concreto dei Conservatori nel più grande evento musicale del
Paese", spiega Iai. L'iniziativa permetterebbe di creare un
ponte tra studio e professione, offrendo agli studenti dei
Conservatori la possibilità di suonare accanto ai professionisti
dell'orchestra del Festival. "Un riconoscimento concreto del
ruolo fondamentale di queste istituzioni nella storia e nel
futuro della musica italiana", sottolinea il presidente di
CO.PRE.CO. A sostegno della sua proposta, Iai richiama anche la
funzione storica dei Conservatori, che tra il XIV e il XV secolo
nacquero non solo come scuole di musica, ma anche come luoghi di
accoglienza per orfani, bambini poveri e giovani educande di
famiglie decadute. "Questi istituti sono stati un meraviglioso
ponte di accesso per i più sfortunati nella società e nel mondo
del lavoro, offrendo loro un'educazione e una possibilità
concreta di futuro attraverso la musica".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA