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'Silenzi e il sussurrare dei Myosotis', mostra di Rita Zunno

'Silenzi e il sussurrare dei Myosotis', mostra di Rita Zunno

A cura di Giovanni D'Alessandro ad Aversa dal 21 al 27 febbraio

NAPOLI, 17 febbraio 2025, 13:40

Redazione ANSA

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Dopo aver vinto il concorso per la realizzazione del logo delle celebrazioni per i 2500 anni della Fondazione di Napoli, Rita Zunno presenta il suo progetto 'Etimoincerto', con l'esposizione "Silenzi e il sussurare dei Myosotis" che per la prima volta la vede protagonista creativa di opere grafiche dedicate al silenzio, utilizzando tecniche digitali su supporti come specchi, carta e dibond. La giovane graphic designer esprime, sottolinea una nota, "la sua parte più intima in questa mostra a cura di Giovanni D'Alessandro dal 21 (ore 18,30 opening) al 27 febbraio nella galleria Fatti d'Arte ad Aversa (Caserta).
    Le opere "che rappresentano personaggi muti e senza volto dai quali nascono fiori, simbolo di un linguaggio fragile e potente", solleciteranno l'attenzione del pubblico su un aspetto del processo umano della comunicazione, si mette in evidenza, "che a volte è dimenticato, pur essendo molto importante e che oggi appare particolarmente necessario richiamare". Si tratta del rapporto tra silenzio e parola: "Due momenti che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone". Quando parola e silenzio si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora, quando, invece, si integrano reciprocamente, acquista valore e significato. Il silenzio, si afferma, "è parte integrante delle relazioni umane e senza di esso non esistono parole dense di contenuto. Nell'assenza ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall'altro, scegliamo come esprimerci.
    Tacendo, diamo spazio all'altro per esprimersi e ci liberiamo dal rischio di restare vincolati esclusivamente alle nostre parole o convinzioni, senza un confronto adeguato". Solo con il silenzio si apre uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena, si colgono i momenti più autentici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l'espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona.
    Nel silenzio, dicono i promotori della mostra, "parlano la gioia, le preoccupazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione particolarmente intensa e deriva un pensiero ancora più esigente, che chiama in causa la sensibilità e quella capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami. Questa lettura non evoca la nostalgia di tempi in cui non eravamo sovrastati dalle informazioni e dai messaggi ma è precisamente il contrario; dove i messaggi e l'informazione sono abbondanti, il silenzio diventa essenziale per distinguere ciò che è importante da ciò che è accessorio, per questo è necessario creare un ambiente propizio, quasi una sorta di 'ecosistema' che sappia equilibrare silenzio, parola, immagini, suoni e fiori che con il loro sussurrare ci ispirano".
   

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