Seconda e ultima giornata della
missione in Campania di una delegazione della 'Commissione
parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al
ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e
agroalimentari', presieduta dal deputato Jacopo Morrone.
In Prefettura a Napoli si sono svolte le audizioni di Michele
di Bari, prefetto di Napoli, Nunzio Fragliasso, procuratore capo
della Repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata, Marco
Del Gaudio, procuratore capo della Repubblica presso il
tribunale di Nola, Stefano Sorvino, direttore generale Arpa
Campania, Mario Iervolino, direttore generale Asl Napoli 2 nord,
Giuseppe Rusdo, direttore generale Asl Napoli 3 sud.
"Una missione estremamente interessante e da cui abbiamo
assunto notizie importanti - commenta il presidente Morrone -
che vanno anche oltre la nota recente sentenza della Cedu. Non
siamo all'anno zero come qualcuno pensa, sono state attivate
molte attività dai diversi soggetti, prefetture, procure, forze
dell'ordine, istituti di ricerca, anche con successi tangibili.
Il limite è stato il mancato coordinamento, un soggetto che
metta in rete e a sistema tutta questa mole di lavoro e possa
valutare il fenomeno nella sua complessità. A questo ha
provveduto il Governo annunciando la nomina del Commissario
unico nella persona del gen. Giuseppe Vadalà".
Per Morrone, "il quadro emerso da audizioni e missione sembra
chiaro: da un lato, c'è la questione bonifiche dei siti dove
sono avvenuti gli sversamenti e gli interramenti di rifiuti
pericolosi anche provenienti dal nord Italia e dall'estero negli
anni 90, dall'altro c'è la diffusa illegalità di oggi che va
dall'abbandono di rifiuti da parte dei cittadini allo
smaltimento illegale e sversamento inquinante da parte di
aziende che operano e producono sul territorio, molte delle
quali, a quanto emerge, agiscono in violazione delle leggi.
Permangono poi gravi situazioni di inquinamento e degrado
ambientale nei campi rom. In questo quadro si inserisce tuttora
la criminalità organizzata che si insinua, anche con società
controllate, nel traffico di rifiuti, raccolta e smaltimento, ma
anche nell'esportazione illegale in Puglia o verso il Nord o
all'estero, se non addirittura, come è stato detto,
nell'attività di bonifica che, in alcuni casi, viene solo
simulata. Da indagare in modo approfondito, infine, la questione
dell'inquinamento delle falde acquifere su cui la Commissione
sta puntando i fari perché si tratta di uno dei problemi più
gravi per le ricadute sulla salute dei cittadini e non solo in
queste aree".
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