"La logica dell'emergenza, anche
quando non esiste (gli accolti a fine 2023 sono solo lo 0,18% di
chi vive in Campania, media inferiore a quella nazionale), guida
l'approccio all'accoglienza fatto di prassi al limite della
legittimità". È la fotografia che ActionAid e Openpolis fanno
dei centri di accoglienza straordinaria per migranti,
governativi e dei centri a gestione degli enti locali con il
report "Accoglienza al collasso. Centri d'Italia 2024".
Un'analisi "che vuole fare luce su quanto accade alle persone
richiedenti asilo e rifugiate in Italia, centro per centro".
Secondo il report, il circuito dei centri governativi
continua a costituire l'ossatura del sistema e la Campania non
fa eccezione poichè "le persone ospitate nei Sai, i centri di
accoglienza pubblici degli enti locali (3.298), sono solo il
32,5%". Avellino e Benevento fanno eccezione, con la maggioranza
afferenti al sistema Sai, ma nelle altre province prevalgono i
Cas, i centri di accoglienza straordinaria di competenza delle
Prefetture: nella provincia di Salerno sono il 63,3% (1866
posti) del totale, nel napoletano quasi il 64% (2.187) e nella
prefettura di Caserta si riscontra una media ben più alta di
quella nazionale, quasi l'81% (1.825 posti).
La Campania è seconda solo alla Sicilia per presenze di
minori soli a fine 2023: 820 presenze tra Cas e Sai loro
dedicati, il 12% circa del totale di Msna (minori stranieri non
accompagnati) ospitati nel sistema di accoglienza italiano.
"Crescono in modo particolare le presenze nei centri
straordinari senza servizi garantiti che, assenti
precedentemente, compaiono a fine 2022 con 70 Msna ospitati, che
diventano 259 a fine 2023. Questi sono concentrati in
particolare nella prefettura di Salerno (84 Msna), Caserta (67)
e Napoli (47, tutti ospitati in un'unica struttura da 60posti,
il più grande Cas minori d'Italia); il rimanente 23,5% si trova
tra la provincia di Avellino (37) e quella di Benevento (24)".
Parallelamente, nonostante un incremento considerevole del
circuito Sai dedicato ai Msna, le presenze nel sistema
diminuiscono rispetto al 2022: sono 561 a fine 2023. "I dati
mostrano quindi - si legge nel report - che la gestione
irrazionale dell'accoglienza colpisce anche i minori soli. E,
nonostante la Campania non abbia Msna inseriti in centri per
adulti a fine 2023, mentre aumentano posti e inserimenti nei Cas
minori, a fine 2023 si riscontrano ben 52 letti inutilizzati nei
Sai loro dedicati della Regione, l'8,4% del totale".
"Se è vero che le presenze nel Sai campano aumentano a fine
2023 di circa 550 unità, il sistema dei Cas quasi raddoppia
passando da 3785 persone a fine 2022, a oltre 6820 alla fine
dell'anno seguente. A fine 2023, la capacità del sistema
straordinario locale vede un aumento di 3.147 posti.
Complessivamente si contano, 7.074 posti disponibili nei Cas
adulti (di cui il 30% concentrati nella città metropolitana di
Napoli): se si considera anche una megastruttura da 342 posti
nella prefettura di Salerno, quasi il 66% dei posti sono in
grandi strutture. Complessivamente la regione ha la capienza
media più alta d'Italia: 50,6 posti in media. I centri piccoli,
mediamente di 16 posti, non raggiungono neanche l'8% del totale
dei Cas adulti in Campania.
La città metropolitana di Napoli vede un incremento di 1.000
posti nel circuito straordinario (per adulti e msna) che passa
da 1.186 a 2.187, ma si contano complessivamente solo 5
strutture in più. A cambiare è il tessuto del sistema, fatto
sempre più di grandi concentrazioni: due strutture piccole e una
media sono sostituite da 8 grandi. I posti in centri piccoli
diminuiscono da 43 a 9 (in un unico centro), mentre quelli in
centri medi si riducono (da 254) a 211 (in 6 centri, in media da
35 letti). I soli ad aumentare esponenzialmente sono i posti in
grandi strutture: da 889 (in 10 strutture) a 1967 in 18
strutture, con una capienza media di oltre 109 posti. Mentre i
centri piccoli non arrivano a rappresentare neanche lo 0,5%
dell'accoglienza straordinaria nel napoletano, i centri grandi
costituiscono circa il 90%. Inoltre, "quasi il 61% del sistema
metropolitano dei Cas è gestito da soggetti for profit, chiaro
segno dell'assenza di competenze e di un'accoglienza ridotta a
mero albergaggio": 1.329 posti gestiti da Srl di vario genere,
da agenzie viaggio a gestori di alberghi.
Per quanto riguarda le revoche dell'accoglienza, si legge nel
report, "il sospetto è che, così come a livello nazionale, anche
a livello regionale, le revoche siano servite per trovare posti
liberandoli ad ogni costo: se nel 2022 le revoche sono state
1.790, nel 2023 il dato è quasi il triplo, 5.010 provvedimenti,
mentre nei primi 9 mesi del 2024 siamo a 2.342. A Napoli,
quinta in Italia per numero di provvedimenti nel 2023, se ne è
fatto un uso massivo. Il dato fa riflettere: 473 nel 2022, 1455
nel 2023 e 512 nei primi 9 mesi del 2024. Colpisce il dato di
Caserta e Salerno: nonostante i soli 1.751 posti nei cas adulti
del casertano e i 1.758 posti di Salerno nel 2023, nel medesimo
anno sono stati presi rispettivamente 1.209 e 1.430
provvedimenti di revoca, una situazione che meriterebbe
approfondimenti".
Con riferimento, infine, alla trasparenza nella gestione dei
Cas, che in ambito nazionale lascia a desiderare, la Campania
costituisce un'eccezione: nel 2023, infatti, la regione è molto
al di sotto del dato nazionale (71%) con il 30% di contratti per
l'accoglienza affidati senza gara.
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