L'Italia è tra i leader europei
nell'insegnamento e nello sviluppo delle competenze per le
carriere emergenti: si colloca al ventesimo posto a livello
globale e al nono tra i Paesi dell'UE Tuttavia, permane un
significativo divario di competenze nelle tecnologie digitali e
verdi, con un numero inferiore di laureati in materie STEM
rispetto ad altri Paesi dell'UE.
L'Italia ha ottenuto i migliori risultati in termini di
preparazione accademica con un punteggio di 97,4, quattordici
punti al di sopra della media globale e l'ottavo più alto al
mondo. Ciò suggerisce che il sistema educativo italiano è in
grado di fornire un apprendimento di alta qualità e lo sviluppo
di competenze nei settori più rilevanti per la futura forza
lavoro. Tra i Paesi dell'UE, solo la Germania e i Paesi Bassi
ottengono risultati migliori in questo ambito.
E' quanto emerge dal QS World Future Skills Index che
identifica il sistema di istruzione superiore italiano come uno
dei migliori in Europa per quanto riguarda la capacità di
fornire agli studenti le competenze necessarie per prosperare
nelle industrie del futuro nei settori Green, Digital e
Intelligenza Artificiale. Il nuovo Indice, prodotto dagli
esperti della formazione universitaria QS Quacquarelli Symonds,
valuta in che misura i sistemi universitari globali sono
attrezzati per soddisfare le richieste in evoluzione del mercato
del lavoro internazionale, misurando quattro aree chiave:
competenze, preparazione, futuro del lavoro e trasformazione
economica.
Matteo Quacquarelli, vicepresidente di Strategy and
Analytics di QS, osserva: "Le solide basi accademiche
dell'Italia la posizionano bene per la crescita futura, ma
colmare il divario tra l'istruzione e le industrie emergenti che
domineranno il futuro del lavoro è fondamentale. Per sfruttare
appieno le opportunità offerte dal digitale, dall'intelligenza
artificiale e dai settori verdi, l'Italia deve rafforzare la
collaborazione tra università e industria. L'ampliamento dei
programmi STEM, l'integrazione di competenze pratiche digitali e
di sostenibilità nei programmi di studio e l'incentivazione
delle università a collaborare con le imprese nella ricerca e
nell'innovazione possono accelerare la trasformazione economica
e la preparazione al lavoro. Inoltre, borse di studio e tirocini
mirati in questi settori possono garantire un flusso costante di
talenti".
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