"Gli incidenti stradali sono la prima
causa della mortalità giovanile dai 5 ai 29 anni. I numeri sono
terribili: un milione e trecentomila persone hanno perso la
vita, mentre 50 milioni sono i feriti. Bisogna fissare bene in
mente questi numeri. Una strage incalcolabile. Abbiamo davanti
agli occhi le immagini di persone che hanno perso la vita in un
incidente e ciascuno di noi ha partecipato a un lutto di un
amico, di un parente che è rimasto gravemente ferito o ha perso
la vita. Dobbiamo fare un giuramento di responsabilità - tutti -
perché combattere e prevenire gli incidenti stradali implica una
serie di azioni pubbliche e private. Bisogna garantire come
legislatori, normative sicure, gli amministratori degli enti
locali devono garantire la manutenzione delle strade senza
sacrificare la sicurezza all'economicità dell'appalto, chi
prende gli appalti per la manutenzione delle strade deve
rendersi conto che da come è fatto un manto stradale può
dipendere la vita di un giovane. Bisogna curare la segnaletica
stradale mentre la aziende automobilistiche devono garantire
quell'innovazione tecnologica che metta la sicurezza tra le
priorità". È quanto ha detto il vicepresidente della Camera dei
deputati, Fabio Rampelli (FdI), nel corso del convegno
"Sicurezza stradale: attualità e prospettive future della
mobilità", con, tra gli altri, il viceministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, il ministro delle
Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il convegno, alla sua
quarta edizione, ha coinvolto trecento studenti delle scuole al
quarto e quinto anno, neopatentati e prossimi alla patente, la
cui partecipazione è inserita nel percorso formativo curriculare
scolastico.
"Molto è stato fatto fin qui, ce lo hanno confermato il
ministro Urso e il viceministro Rixi, così come i tanti ministri
che hanno partecipato nelle scorse edizioni, perché questi
incontri con gli studenti diciottenni delle scuole del
territorio non sono un episodio, non servono a fare vetrina,
hanno l'ambizione di raggiungere il maggior numero di ragazzi
possibili per metterli di fronte a questa realtà, ascoltando i
tecnici, i volontari e soprattutto i genitori che hanno perso i
figli in incidenti stradali. Lo Stato sta investendo nelle
scuole attraverso campagne di sensibilizzazione. I giovani
devono rispettare le norme stradali, assumere comportamenti
virtuosi, non usare il cellulare, non mettersi alla guida dopo
aver bevuto o fatto uso di sostanze stupefacenti. Ogni vita che
si salva è una vita che rinasce. Comportarsi in modo giusto
equivale a salvare una vita, quindi a farla rinascere senza
doverla concepire, possiamo essere tutti insieme un gigantesco
reparto di ostetricia di un ospedale che fa nascere migliaia di
creature. Ringrazio per il lavoro prezioso svolto l'ing. Adriana
Elena che sta dedicando la sua vita professionale alla sicurezza
stradale per i giovani e i tanti ospiti autorevoli che hanno
partecipato. Occorre velocemente guadagnare tutti la trincea,
ognuno nel suo ruolo, perché questa equivale una guerra e
dobbiamo vincerla", conclude Rampelli.
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