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Rampelli, incidenti stradali prima causa di morte fra i giovani

Rampelli, incidenti stradali prima causa di morte fra i giovani

'Garantire la sicurezza dovere di tutti, manutentori compresi'

ROMA, 19 febbraio 2025, 13:52

Redazione ANSA

ANSACheck
++ Collegio Coni 'no a istanza Rampelli ',sabato l 'assemblea Fin + - RIPRODUZIONE RISERVATA

++ Collegio Coni 'no a istanza Rampelli ',sabato l 'assemblea Fin + - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Gli incidenti stradali sono la prima causa della mortalità giovanile dai 5 ai 29 anni. I numeri sono terribili: un milione e trecentomila persone hanno perso la vita, mentre 50 milioni sono i feriti. Bisogna fissare bene in mente questi numeri. Una strage incalcolabile. Abbiamo davanti agli occhi le immagini di persone che hanno perso la vita in un incidente e ciascuno di noi ha partecipato a un lutto di un amico, di un parente che è rimasto gravemente ferito o ha perso la vita. Dobbiamo fare un giuramento di responsabilità - tutti - perché combattere e prevenire gli incidenti stradali implica una serie di azioni pubbliche e private. Bisogna garantire come legislatori, normative sicure, gli amministratori degli enti locali devono garantire la manutenzione delle strade senza sacrificare la sicurezza all'economicità dell'appalto, chi prende gli appalti per la manutenzione delle strade deve rendersi conto che da come è fatto un manto stradale può dipendere la vita di un giovane. Bisogna curare la segnaletica stradale mentre la aziende automobilistiche devono garantire quell'innovazione tecnologica che metta la sicurezza tra le priorità". È quanto ha detto il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli (FdI), nel corso del convegno "Sicurezza stradale: attualità e prospettive future della mobilità", con, tra gli altri, il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il convegno, alla sua quarta edizione, ha coinvolto trecento studenti delle scuole al quarto e quinto anno, neopatentati e prossimi alla patente, la cui partecipazione è inserita nel percorso formativo curriculare scolastico.
    "Molto è stato fatto fin qui, ce lo hanno confermato il ministro Urso e il viceministro Rixi, così come i tanti ministri che hanno partecipato nelle scorse edizioni, perché questi incontri con gli studenti diciottenni delle scuole del territorio non sono un episodio, non servono a fare vetrina, hanno l'ambizione di raggiungere il maggior numero di ragazzi possibili per metterli di fronte a questa realtà, ascoltando i tecnici, i volontari e soprattutto i genitori che hanno perso i figli in incidenti stradali. Lo Stato sta investendo nelle scuole attraverso campagne di sensibilizzazione. I giovani devono rispettare le norme stradali, assumere comportamenti virtuosi, non usare il cellulare, non mettersi alla guida dopo aver bevuto o fatto uso di sostanze stupefacenti. Ogni vita che si salva è una vita che rinasce. Comportarsi in modo giusto equivale a salvare una vita, quindi a farla rinascere senza doverla concepire, possiamo essere tutti insieme un gigantesco reparto di ostetricia di un ospedale che fa nascere migliaia di creature. Ringrazio per il lavoro prezioso svolto l'ing. Adriana Elena che sta dedicando la sua vita professionale alla sicurezza stradale per i giovani e i tanti ospiti autorevoli che hanno partecipato. Occorre velocemente guadagnare tutti la trincea, ognuno nel suo ruolo, perché questa equivale una guerra e dobbiamo vincerla", conclude Rampelli.
   

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