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Uno studente su 10 ha assistito a violenze a scuola, sondaggio

Uno studente su 10 ha assistito a violenze a scuola, sondaggio

Per il 47% i provvedimenti restrittivi possano essere utili

ROMA, 01 ottobre 2024, 14:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La violenza a scuola non accenna a diminuire: sono bastate due settimane o poco più di lezione per registrare i primi casi di aggressioni fisiche o verbali tra studenti o verso i docenti. Oltre 1 alunno su 10 racconta di esserne stato già testimone.
    A segnalarlo è un sondaggio di Skuola.net, realizzato interpellando 2.800 studenti di medie e superiori, proprio quelle al centro delle norme appena approvate dal Parlamento per contrastare il fenomeno. Che sottolinea anche come - dato ancora più allarmante - nella metà dei casi tra le vittime delle aggressioni ci siano gli insegnanti: il 6% degli intervistati - sul 13% totale che parla di violenze scolastiche - afferma che l'obiettivo dei bulli era un docente.
    La rilevazione si è svolta nella settimana antecedente all'approvazione definitiva della Riforma Valditara. On circa uno scontro su due, dalle parole si è passati ai fatti: tra quanti riportano di violenze a scuola, il 45% sostiene che il faccia a faccia non si è fermato sul piano verbale ma che si sono anche allungate le mani.
    Le dinamiche, però, cambiano a seconda del grado scolastico.
    Alle medie sembra che il tasso di litigiosità dei ragazzi sia molto più palpabile. Il numero di quanti hanno visto o saputo di episodi di matrice aggressiva nel proprio istituto, tra i più piccoli, si triplica: è il 29%. Il dato medi, è del 13%. Mentre, isolando le superiori, ci si ferma al 9%.
    Alle superiori, è il 54% degli studenti che riporta di scontri a scuola a parlare di un contatto fisico tra aggressori e vittime.
    Il dato medio scende al 45%; alle medie al 34%.
    Circa 1 studente su 4, infatti, dice che nei primi giorni di lezione gli è stato spiegato il contenuto della riforma sulla condotta e sulle sospensioni. Infine, quasi 7 alunni su 10 pensano che dei provvedimenti restrittivi possano combattere efficacemente il fenomeno: per il 27% potrebbero pressoché eliminarlo, per il 47% quantomeno ridimensionarlo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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