"L'occupazione espone gli studenti a
possibili reati, anche legati al danneggiamento di beni
pubblici", che le scuole "sono tenute a denunciare. Occorre
valutare l'applicazione delle misure disciplinari previste dal
Regolamento di ciascun istituto" ed è necessario "stimare la
portata dei danni degli eventuali atti vandalici, considerando
che troppo spesso se ne fa carico l'intera collettività e non
gli autori. Dovranno essere poste a carico degli studenti
responsabili le spese per le pulizie straordinarie e per il
ripristino di arredi, pc e ogni altra attrezzatura di proprietà
della scuola". Lo scrive il ministero dell'Istruzione alle
scuole superiori.
"Anche in quest'anno scolastico alcune scuole sono state
teatro di occupazione da parte di gruppi di studenti che hanno
impedito il regolare svolgimento delle lezioni, per periodi
considerevoli, ledendo il diritto
costituzionale allo studio della maggior parte degli studenti
non aderenti alle occupazioni e causando, in molti casi, danni
consistenti agli arredi sia fissi che mobili, alle dotazioni
laboratoriali e alle strutture", si legge ancora nella circolare
del capo dipartimento del ministero dell'Istruzione, Carmela
Palumbo.
"Molti dirigenti scolastici hanno messo in atto, sin
dall'inizio, tutte le possibili strategie per far fronte a
queste situazioni, mostrando la disponibilità al dialogo e
all'ascolto e proponendo alternative quali l'assemblea o la
co-gestione. Non sempre, tuttavia, si è raggiunto il risultato
sperato, a volte anche a causa della presenza durante le
occupazioni di soggetti esterni alle scuole", conclude la
circolare diffusa alle scuole.
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