"Questo progetto è particolarmente
importante perché per la prima volta le otto università di
queste tre regioni lavorano in rete anche nella fase di
promozione più quello che viene fatto all'interno delle aule,
dei laboratori, delle strutture che sono disseminate su un
territorio molto ampio, molto vario e dove tutti gli studenti
d'Italia potrebbero trovare una risposta a quelli che sono i
loro desideri, sia per quanto riguarda i contenuti scientifici
dei corsi, sia per quanto riguarda le diverse possibilità di
vivere un'esperienza universitaria". Così il rettore
dell'università di Camerino, Graziano Leoni, alla presentazione
del progetto Futuro al Centro a Roma che vede uniti otto atenei
dell'Italia Centrale - Marche, Umbria e Abruzzo - per una
strategia di valorizzazione condivisa.
Tra i progetti in comune ci sono quelli "di trasferimento
tecnologico, il progetto Vitality che è stato finanziato
nell'ambito del Pnrr che vede la stessa compagine lavorare
insieme su tematiche di ricerca e in collaborazione con le
aziende private - spiega - Adesso stiamo presentando un progetto
di Erasmus italiano dove le università proporranno delle
attività comuni, degli scambi tra gli studenti in maniera tale
che l'offerta formativa sia praticamente globale su questo
territorio.
La presenza delle università in zone a rischio spopolamento "è
fondamentale. Se non ci fosse stata l'università nel cratere
sismico del Maceratese probabilmente il cratere sismico sarebbe
completamente spopolato. L'università oltre che mantenere la
presenza di giovani sul territorio è anche il punto di
attrazione di tanti interessi delle attività produttive, della
politica e quindi praticamente un presidio di tenuta assoluta",
conclude Leoni.
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