Finisce l'occupazione
all'Università di Torino. Gli studenti pro Palestina, che da più
di un mese occupavano gli spazi di Palazzo Nuovo, sede delle
facoltà umanistiche, e di Fisica per chiedere la rescissione
degli accordi tra ateneo torinese e istituzioni e università
israeliane, smontano le tende e lasciano che studenti e docenti
tornino nelle aule per riprendere le attività didattiche.
"Gli spazi occupati sono rientrati nella disponibilità
dell'Ateneo", annuncia l'università in una nota
"Nelle prossime ore - si legge più avanti - sarà
prontamente verificato lo stato di tutti i locali interessati
dall'occupazione e, laddove necessario, si avvierà
immediatamente il ripristino della piena funzionalità e
sicurezza di tutti i locali, così da consentire la ripresa
regolare delle attività di didattica e ricerca e del lavoro
tecnico amministrativo."
"In queste settimane difficili, l'Istituzione ha mantenuto
una linea ferma e aperta al confronto non soltanto negli spazi
deputati degli organi collegiali, ma anche attraverso
un'assemblea che ha coinvolto tutte le rappresentanze
studentesche", aggiungono da UniTo e sottolineano "nel rispetto
di questo confronto l'università intende portare avanti gli
impegni assunti dal Senato e dal Cda".
La mobilitazione studentesca però non si ferma, come
annunciano i protagonisti dell'occupazione sui loro canali
social "Palazzo Nuovo chiude, ma la mobilitazione continua. Oggi
ce ne andiamo sicuri che in questo mese abbiamo aperto e
trasformato Palazzo Nuovo", scrivono.
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