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Tramonto a Canal Grande, il viaggio immersivo nel mondo della luce a Venezia

Tramonto a Canal Grande, il viaggio immersivo nel mondo della luce a Venezia

Un progetto sensoriale di Riccardo Benedini con l'installazione luminosa e la grande opera specchio

13 settembre 2024, 16:06

Redazione ANSA

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L’opera “Inevitable Future” di CELO1 - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’opera “Inevitable Future” di CELO1 - RIPRODUZIONE RISERVATA

“Tramonto a Canal Grande” è un viaggio immersivo nel mondo della luce e dei suoi riflessi. All’interno del Sina Centurion Palace affacciato sul Canal Grande, che durante la Mostra del Cinema di Venezia ospita party privati, eventi esclusivi e vernissage per il jet set hollywoodiano e made in Italy, ha preso vita il progetto sensoriale del curatore Riccardo Benedini in collaborazione con gli studi di design Mandalaki e CELO1.  La storica facciata dell’hotel si è resa protagonista di un “tramonto urbano” (installazione luminosa progettata dallo studio Mandalaki) che si stagliava contro il cielo notturno della Serenissima, invitando gli spettatori a riflettere sulla difficile relazione tra l’ambiente cittadino ed il mondo naturale e su come le nostre azioni possano influenzare l’ambiente circostante.

“Al centro del tramonto, l’uomo si specchia ed intravvede nuovi mondi, dentro e fuori di sé”. Come? Attraverso “Inevitable Future”, la grande opera specchio, firmata dallo studio di design CELO1, che il curatore Riccardo Benedini ha collocato nella scenografica hall del cinque stelle lusso. Grazie al frame d’inchiostro circolare che caratterizza l’opera e al suo centro trasparente, lo specchio ha permesso di realizzare meravigliosi ritratti ed interviste al pubblico invitato, da condividere sui social con l’hashtag #bemymirror @celo1. “Gli specchi non sono solo semplici riflessi della nostra immagine esteriore; sono anche portali che ci invitano a esplorare il nostro mondo interiore. In un'epoca in cui l'individuo cerca sempre più un senso di connessione con se stesso e con l'ambiente circostante, gli specchi assumono un ruolo centrale. Essi ci offrono una finestra attraverso la quale possiamo contemplare la nostra identità, riflettere sul nostro passato e progettare il nostro futuro”.
CELO1 È la terza volta che Riccardo Benedini organizza per Biennale Cinema una esperienza che coinvolge i sensi ed immerge in un viaggio alla scoperta di se stessi attraverso le opere di artisti e designer italiani: nel 2022, con la mostra “Oltre la Vista”, aveva esplorato il senso del tatto grazie alla prestigiosa partecipazione dello scultore non vedente Felice Tagliaferri, mentre nel settembre del 2023, in Punta della Dogana, Riccardo Benedini aveva collaborato con il designer Jacopo Gonzato per creare un percorso di sculture sonore a bordo di una imbarcazione d’epoca sotto il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Veneto. “Per l’esperienza sensoriale di quest’anno, in occasione della Mostra del cinema di Venezia, ho voluto giocare con l’elemento fotografico, trasformando il pubblico in parte integrante e viva dell’opera dei designer; da spettatori a protagonisti. Un click immortala volti ed emozioni degli ospiti del Sina Centurion Palace nel momento in cui scoprono l’installazione luminosa dello studio Mandalaki o emergono con sorpresa al centro del grande frame di inchiostro dello specchio CELO1”, dice Benedini.
LE INSTALLAZIONI - DETTAGLIO
L’opera “Inevitable Future” di CELO1 è uno specchio di grandi dimensioni (160 cm dia. x 2cm) composto da tre aree: l'anello esterno che riflette l'ambiente circostante, seguito da un anello interno scuro che inghiotte qualsiasi cosa visibile, e una zona centrale composta da vetro trasparente. L’opera è un'analogia di un "Orizzonte degli Eventi" che ci invita a percepire l'oggetto non solo come uno specchio fisico, ma anche come un mezzo per interrogarsi ed esplorare la propria individualità e la nostra relazione con il mondo che ci circonda. I materiali che compongono l’opera sono vetro, specchio, inchiostro ed acciaio inossidabile. Lo specchio poggia su di una base che consente al pubblico di girarvi attorno e di posizionare il proprio volto nel centro trasparente dell’opera, dove l’espressione del viso viene incorniciata dal frame di inchiostro circolare che caratterizza la superficie specchiata. “Inevitable Future” rappresenta dunque una sorta di specchio con inganno che, anziché riflettere l’immagine di chi si posiziona di fronte ad esso, funge da portale attraverso cui scorgere chi o che cosa si cela dietro alla sua superficie. Un effetto giocoso voluto dal curatore Riccardo Benedini nei giorni del Film Festival per incentivare attori, giornalisti e personaggi dello spettacolo, ospiti del Sina Centurion Palace, a farsi immortalare dietro lo specchio e postare la propria esperienza sui social con l’hashtag #bemymirror. Uno specchio che continua a suggestionare anche senza protagonisti perché, quando nessuno si posiziona dietro all’intallazione, il centro trasparente dell’opera si comporta come una grande lente regalando, a chi vi osserva attraverso, uno scorcio evocativo e del tutto inedito su Canal Grande dal meraviglioso loggiato del Sina Centurion Palace. Insomma, l’opera nell’opera.
L’installazione luminosa “Tramonto a Canal Grande” di Mandalaki per Sina Centurion Palace.
La luce di Venezia ha affascinato e ispirato innumerevoli artisti nel corso dei secoli, da Canaletto a Turner, da Monet a Whistler. Questi maestri hanno cercato di catturare nei loro dipinti la qualità unica della luce veneziana, che riflette sull'acqua dei canali e conferisce alla città un'atmosfera eterea ed incantata. “Tramonto a Canal Grande”, l’installazione luminosa progettata dallo studio Mandalaki in occasione del Festival del Cinema di Venezia, si inserisce in questa tradizione artistica utilizzando la tecnologia moderna per evocare la magica essenza dell’ora dorata, trasferendola nel tessuto cittadino attraverso la riproduzione di colori e sfumature di un tramonto proiettati sulla facciata su Canal Grande. La proiezione ha ricreato i toni caldi e avvolgenti del tramonto, dialogando con l'architettura e l'acqua, elemento che conferisce all’opera un concetto di dinamismo attraverso i suoi riflessi e le sue increspature. Il risultato è stato uno scenario surreale e meraviglioso che, ogni sera del Festival a partire dalle ore 20.30, ha avvolto di magia il famoso approdo su Canal Grande del Sina Centurion Palace, dove erano attesi i personaggi più noti del jet set internazionale. La struttura dell’opera, volutamente minimale e quasi impercettibile, era composta da uno stelo in carbonio, sottile e leggero che sorreggeva il corpo ottico, in alluminio anodizzato e vetro. L’intervento è risultato così essere estremamente minimale e rispettoso del contesto urbano ed architettonico. Oggigiorno la crescita delle città è sempre più rapida e la pressione antropica sull'ambiente è sempre più evidente, rendendo essenziale un'analisi critica del nostro impatto sull'ecosistema urbano e sulla necessità di adottare approcci più sostenibili per garantire una presenza sempre maggiore degli elementi naturali. “Tramonto a Canal Grande” non è stato dunque un semplice intervento artistico, ma si è elevato a manifesto per l'urbanizzazione sostenibile e la coesistenza armoniosa tra l'uomo e la natura, stimolando riflessioni e dialoghi che possano ispirare azioni concrete per creare ambienti urbani più sostenibili.

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