Il gruppo Volkswagen ha
formalizzato al sindacato dei metalmeccanici tedesco Ig Metall
la disdetta di una serie di accordi sindacali, tra cui quello
trentennale che garantisce i livelli occupazionali in Germania.
"Il gruppo si vede costretto a fare ciò per effetto delle
attuali sfide economiche" si legge in una nota interna citata
dai media internazionali. "Dobbiamo mettere Volkswagen nella
posizione di ridurre i costi in Germania a livelli competitivi
così da poter investire nelle nuove tecnologie e nei nuovi
prodotti con le nostre risorse", afferma il capo delle risorse
umane, Gunnar Kilian. L'accordo sindacale di Volkswagen è in
vigore dal 1994 e nella sua versione attuale garantisce i posti
di lavoro fino al 2029. La disdetta apre la strada a potenziali
licenziamenti a partire dal 30 giugno 2025. "Questo periodo - ha
proseguito Kilian - ci offre ora l'opportunità di trovare, in
collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori, soluzioni
che ci consentano di posizionare la Volkswagen in modo
sostenibile in termini di competitività e futuro". Nel
tentativo di uscire dall'angolo in cui l'hanno costretta la
debolezza del mercato dell'auto e la forte concorrenza
nell'elettrico dei produttori cinesi e di Tesla, Volkswagen ha
annunciato l'intenzione di tagliare drasticamente i costi e di
varare una profonda ristrutturazione, arrivando a ipotizzare
anche la chiusura uno o più dei suoi sei stabilimenti in
Germania, dove impiega quasi 300 mila dipendenti. "Opporremo
una strenua resistenza a questo storico attacco ai nostri posti
di lavoro", ha dichiarato Daniela Cavallo, presidente del
consiglio di fabbrica e componente del consiglio di sorveglianza
di Volkswagen. "Con noi non ci saranno licenziamenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA