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Profondo rosso nei siti Stellantis, crolla la produzione

Profondo rosso nei siti Stellantis, crolla la produzione

Allarme Fim, 25mila posti a rischio. Azienda, visione parziale

TORINO, 02 ottobre 2024, 20:01

Amalia Angotti

ANSACheck
Stellantis © ANSA/EPA

Stellantis © ANSA/EPA

 E' "profondo rosso" per la produzione di Stellantis nei primi 9 mesi del 2024: dopo tre anni di crescita il dato è negativo con 387.600 auto e furgoni commerciali prodotti. E' il quadro delineato dal report della Fim Cisl, presentato dal segretario generale Ferdinando Uliano che sollecita "nuovi ammortizzatori sociali perché in molti stabilimenti di Stellantis e dell'indotto sono in esaurimento.
Il rischio di licenziamento - avverte - potrebbe investire circa 25 mila lavoratori".


Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo e perdono sia le auto (-40,7%) sia i veicoli commerciali.(-10,2%).
Anche i due siti in positivo nel primo semestre, Pomigliano e Atessa, sono in rosso (-5,5% e -10,2%). La Fim prevede per il 2024 una produzione di auto sotto le 300mila unità e complessiva di 500mila unità, un terzo in meno del 2023 (751 mila).
Dagli Usa arrivano notizie altrettanto negative, con le vendite del terzo trimestre in calo del 20% a quota 305.294: i brand più colpiti sono Chrysler e Dodge con una flessione rispettivamente del 47% e del 43%.


"Il report della Fim Cisl è un utile strumento di analisi e monitoraggio, ma i dati della produzione negli stabilimenti situati nel nostro Paese, riferiti nel report, restituiscono una visione parziale se non collocati all'interno di una dinamica più ampia", replica Stellantis: "Ad esempio sarebbe utile per una rappresentazione più completa - spiega l'azienda - ricordare tutti gli elementi di competitività, quali il costo dell'energia, il costo del lavoro, la produttività. Tutto questo, in una congiuntura del tutto peculiare di transizione all'elettrico".


Proprio su questo tema da Bruxelles il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, spiega che l'Italia "non è pronta a una tecnologia totalmente elettrica in tutto il Paese per sostituire 42 milioni di veicoli", perché "nel passato sono state fatte scelte sbagliate". Orsini chiede quindi alla Ue di "dare risposte molto prima del 2026 sulla revisione delle regole sullo stop al motore a diesel e a benzina", e aggiunge di essere favorevole ai dazi sulle auto cinesi perché bisogna proteggere la filiera. "La priorità per i lavoratori non è l'auto elettrica", afferma il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, che giudica "inutili le audizioni e le passerelle in Parlamento di Tavares" e chiede un incontro a Palazzo Chigi.


Tra gli stabilimenti di Stellantis più in difficoltà - mette in evidenza il report della Fim - c'è sicuramente quello di Mirafiori dove nei 9 mesi sono state prodotte 22.240 auto, con un calo del 68,4% sul 2023. Dopo il fermo totale del mese di agosto, a luglio si è lavorato cinque giorni e a settembre nove.
E' però quello di Melfi lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto con un -61,9%, quasi 90 mila vetture in un solo anno. Il 18 ottobre ci sarà lo sciopero dei lavoratori di Stellantis e dell'auto proclamato da Fim, Fiom e Uilm con manifestazione a Roma. "Pensiamo si possa salvare la produzione di auto nel nostro Paese, ma siamo in ritardo. Servono anche nuovi produttori", afferma il segretario generale della Fiom Michele De Palma. 

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