Pirelli e Brembo dividono le loro
strade ma il cosiddetto 'fronte italiano' si ricompatta
immediatamente con l'intervento di Camfin che acquista parte la
catena di controllo che fa capo alla holding di Marco Tronchetti
Provera; ora al 25,28% ma pronta a salire fino alla soglia
dell'opa, fino al 29,9%, nei prossimi due anni.
In 4 anni l'investimento finanziario dei bergamaschi non si è
mai trasformato in sinergie e così, anche se quella che li ha
portati da un iniziale 2,4% a quasi il 6% era stata presentata
come un'operazione "di lungo periodo", è stato deciso di
monetizzare, cedendo tutto il 5,58% custodito con una
plusvalenza di circa 70 milioni. Nel 2023 Brembo si era legata a
Mtp/Camfin con un patto di consultazione che prevedeva l'impegno
di Brembo di adeguare nelle assemblee Pirelli il proprio voto a
quello degli altri soci sottoscrivendo un principio generale di
continuità nella governance, strategia e gestione di Pirelli,
che richiedeva il consenso di Mtp/Camfin in caso di ulteriori
acquisti ma che non le impediva di avere 'mani libere' sulla
vendita.
Camfin si è fatta avanti, nell'ambito dell'accelerated book
building, ha acquistato il 2,5% di Pirelli "rinsaldando" il suo
ruolo e quello della MTP quali azionisti stabili. Bisognerà
aspettare gli aggiornamenti Consob per scoprire se sono passati
di mano altri pacchetti rilevanti o se il restante 3% è ora nei
portafogli degli investitori istituzionali che già affollano
l'azionariato (a giugno faceva capo ai fondi il 29,7%).
Brembo ha incassato 282,9 milioni (collocando le azioni con
uno sconto del 5% sui prezzi di Borsa a 5,07 euro) che le
consente di ridurre il debito di 200 milioni "aumentando
ulteriormente la potenza di fuoco per investimenti ben oltre 1
miliardo" fanno notare gli analisti di Equita. "Ci sembra di
capire che la società abbia semplicemente ritenuto di poter
utilizzare meglio il capitale, che potrebbe essere impiegato per
un mix di scopi interni ed esterni (anche se ci risulta che la
distribuzione agli azionisti non sia stata presa in
considerazione in questa fase) - osservano gli analisti di Oddo
facendo notare che "la generazione di free cash flow della
società si è deteriorata, quindi non escludiamo che la mossa sia
un modo per rafforzare il bilancio in un contesto difficile".
La mossa di Camfin non ha peraltro sorpreso il mercato mentre
"resta sempre da chiarire quando Sinochem venderà il suo 37%"
commenta Equita che lo ritiene "uno scenario scontato".
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