(di Amalia Angotti)
Riparte domani - dopo quasi un mese
dalle audizioni parlamentari con l'ultimo forte scontro politico
- il tavolo Stellantis, convocato al ministro delle Imprese e
del Made in Italy Adolfo Urso, con azienda, sindacati, Anfia e
Regioni. Il confronto non parte sotto i migliori auspici dal
momento che il governo ha tagliato di 4,6 miliardi il fondo
automotive nella legge di bilancio riducendo a 200 milioni
all'anno le risorse per il settore impegnato nella conversione
all'elettrico. L'Anfia, l'associazione della filiera auto,
chiederà che i fondi rimasti vadano a sostegno delle piccole
imprese della componentistica ed è probabile che porti a casa un
impegno in questa direzione. E, fra le questioni urgenti, c'è
quella degli ammortizzatori sociali in scadenza in molte
fabbriche dell'indotto.
Il ministro Urso si aspetta che Stellantis presenti "un piano
preciso" perché, come ha spiegato, "il rischio è di offrire
sostegno senza alcuna garanzia che le risorse stanziate servano
realmente a rilanciare il settore e proteggere il lavoro". Il
piano per gli stabilimenti italiani, in realtà, l'azienda lo ha
già presentato e confermerà i modelli previsti assicurando che
non ci sono in vista licenziamenti a differenza di quanto stanno
facendo altri grandi costruttori. L'azienda proporrà delle
soluzioni per fronteggiare le difficoltà e si parla di possibili
interventi che Urso avrebbe allo studio per abbassare dal 2025 i
costi dell'energia.
Non hanno molte aspettative sull'incontro i sindacati che
continuano a chiedere un tavolo a Palazzo Chigi. "Sono deluso e
arrabbiato. Dopo lo sciopero del 18 ottobre ci aspettavamo la
convocazione alla presidenza del Consiglio e che il governo
aumentasse le risorse per 'automotive. Non siamo stati convocati
e ci siamo trovati senza risorse. Partecipiamo al tavolo solo
per rispetto istituzionale, ma non ci aspettiamo nulla" afferma
il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. Anche il
numero uno della Fim, Ferdinando Uliano, spiega che "per
superare l'impasse del settore automobilistico italiano, è
indispensabile alzare il livello del confronto portandolo alla
Presidenza del Consiglio, con il coinvolgimento diretto dei
vertici di Stellantis. Questo passo è fondamentale per costruire
una risposta concreta alle difficoltà che affliggono il settore
e per garantire un futuro solido e sostenibile ai lavoratori del
comparto".
"L'incontro al Mimit su Stellantis rischia di deludere le
aspettative. Lo sciopero generale del settore automotive di Fim,
Fiom, Uilm del 18 ottobre ha mandato un chiaro messaggio a
Stellantis e al governo: basta annunci, è l'ora della
concretezza" concorda Samuele Lodi, segretario nazionale
Fiom-Cgil.
Volkswagen intanto rilancia negli Stati Uniti con l'alleanza
con il produttore di veicoli elettrici americano Rivian.
L'obiettivo è quello di iniziare a vendere auto dotate della
tecnologia sviluppata dalla joint venture tra i due gruppi entro
il 2026.
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