Si chiama Perseus ed un nuovo brand che, secondo quanto dichiarato dal suo fondatore e ceo Mohammed Yehya El Bakkali, punta a competere nel segmento dei suv elettrici premium con modelli come Porsche Macan, Bmw iX3 e la prossima Polestar 7.
Nel rilasciare due sole immagini teaser, una parte del profilo e il logo del brand, Pereseus ha confermato che nei piani della startup c'è un "suv incentrato su prestazioni e tecnologia" che debutterà "entro la fine del 2027".
Nessun dettaglio invece sulle caratteristiche tecniche, sullo stile e sul programma produttivo. Pegasus ha solo comunicato che sarà costruito su una collaudata piattaforma EV di un grande gruppo europeo e che lo stile sarà progettato da una nota azienda di design e ingegneria italiana.
Affermazioni che lasciano aperte - si legge sul magazine britannico AutoExpress - numerose ipotesi, come quella di Magna per architettura e produzione. Ma, eventualmente, una piattaforma delle famiglia Meb del Gruppo Volkswagen.
"Il lancio di Perseus segna un nuovo entusiasmante capitolo nell'innovazione automobilistica globale - ha commentato Mohammed Yehya El Bakkali - con una chiara ambizione: creare un marchio britannico di veicoli elettrici di valore premium che offra un design emotivamente accattivante, prestazioni all'avanguardia e un'esperienza cliente basata su intelligenza artificiale e definita dal software, la migliore della categoria".
Il nome dell'imprenditore, inglese ma di origine marocchina, non è sconosciuto alle iniziative motoristiche. Nel 2023 aveva infatti annunciato, assieme a Mohammed Hicham Senhaji Hannoun (presidente esecutivo e direttore tecnico) il progetto Atlas, relativo un suv elettrico di dimensioni più compatte che avrebbe dovuto essere destinato ai mercati dell'Africa del Nord.
In quel caso era stato siglato un accordo di collaborazione con la torinese Italdesign che comprendeva lo sviluppo del progetto in termini di attività di stile, di ingegneria, di modellazione e di costruzione prototipale da mettere in atto in Italdesign. Ed era stato proprio Hannoun Senhaji a sottolineare allora che il "Marocco si pone come centro industriale chiave nel settore automotive, guidato dalla visione di Sua Maestà, Re Mohammed VI, e rappresenta una forza pionieristica e una piattaforma strategica per Atlas" per contribuire allo sviluppo ad un livello globale e promuovere il passaggio alle zero emissioni in Africa.
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