"Nella città di Roma, dove già si
registrano 72 vittime dall'inizio dell'anno, si concentra un
terzo degli incidenti nelle strade urbane delle 14 maggiori
città italiane. Un record negativo che bisogna assolutamente
fermare con la prevenzione e l'educazione stradale tra i più
giovani, perché le ultime vittime sono tutte ventenni". È il
commento di Paolo Colangelo, del presidente della Confarca
(confederazione italiana che rappresenta oltre 2.400 tra scuole
guida e studi di consulenza) dopo gli ultimi due incidenti
mortali registrati per le strade della Capitale: a perdere la
vita, ieri, in via di Tor Bella Monaca, una giovane donna di 24
anni travolta in monopattino da un'auto guidata da un 22enne che
non ha rispettato il semaforo rosso. Due giorni prima, su via
Cristoforo Colombo, a perdere la vita è stato un motociclista di
26 anni che è rimasto coinvolto un incidente frontale con un
altro centauro ed è stato infine investito da una automobile
alla cui guida vi era una ragazza di 21 anni. "Incidenti
stradali come gli ultimi accaduti a Roma, hanno per protagonisti
giovani che spesso sono noncuranti dei pericoli della strada -
fa notare Colangelo - Spesso in questa tipologia di sinistri vi
sono gravi responsabilità dei conducenti o imprudenza. Se non
partiamo dalla prevenzione, le sole sanzioni risulteranno
inutili - conclude il presidente della Confarca - La città di
Roma, stando ai dati Asaps, conta un numero di vittime ogni
centomila abitanti che è doppio o triplo rispetto ad altre
capitali europee, ed il più delle volte questi incidenti
avvengono per lo sprezzo delle regole. Bisogna investire su una
nuova cultura sulla sicurezza stradale".
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