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Rischio fai da te per emicrania, ruolo chiave delle farmacie

Rischio fai da te per emicrania, ruolo chiave delle farmacie

Esperto, il 40% di chi chiede consiglio soffre di emicrania

ROMA, 14 febbraio 2025, 19:25

Redazione ANSA

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Rischio fai da te per emicrania, ruolo chiave delle farmacie - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rischio fai da te per emicrania, ruolo chiave delle farmacie - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rischio fai da te per la gestione dell'emicrania, col pericolo di cronicizzare il disturbo: di tutte le persone che chiedono un consiglio al proprio farmacista di fiducia per una cefalea che li affligge, ben il 40% soffre di emicrania, per lo più donne e con basso livello di istruzione e scarsa consapevolezza della complessità del loro disturbo e delle opportunità di cura e prevenzione. I farmacisti possono fare la differenza e indirizzare queste pazienti dallo specialista, disincentivando il fai da te e l'uso di analgesici come unico rimedio per il disturbo.

È quanto spiega Paolo Martelletti, docente alla Università Unitelma Sapienza di Roma: "La cefalea è una delle motivazioni più frequenti che portano il paziente a rivolgersi a un professionista della salute, in primis per avere sollievo durante un attacco e poi per chiedere un consiglio su come gestire il disturbo non solamente nell'immediato ma a lungo termine". Proprio sulla base di questa necessità - sottolinea l'esperto - lo snodo principale quotidiano ed immediato per il paziente con una cefalea diventa la farmacia ed è per questo che Martelletti si è fatto promotore di un corso gratuito per i farmacisti affinché sappiano consigliare non solamente il farmaco da banco più idoneo per gestire l'attacco, "ma anche orientarsi e quindi individuare immediatamente la forma di cefalea che il paziente descrive, e se necessario come nelle forme croniche di emicrania, nella cefalea a grappolo, e nella nevralgia del trigemino, indirizzare il paziente verso un percorso di prevenzione con i tanti farmaci innovativi oggi disponibili". "In questo modo - afferma Martelletti, direttore scientifico del corso - si potrà creare una catena virtuosa che partendo dalla farmacia per i casi più complessi porterà o al medico di medicina generale o allo specialista, sì da evitare che questi casi evolvano col passare del tempo in una forma di cefalea cronica con abuso di analgesici".

Il corso è tenuto da un gruppo di esperti delle varie specialità, iniziando dai farmacisti, ai medici neurologi, internisti, fisioterapisti, psicologi e neuropsichiatri infantili. Le cefalee sono un problema sociale di così vasta entità, conclude Martelletti, che solo una sinergia trasversale tra Farmacia, Ospedali e Specialisti può risultare efficace al loro adeguato trattamento. 
   

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