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Retinopatia per 1 milione di diabetici, diagnosi spesso tardiva

Retinopatia per 1 milione di diabetici, diagnosi spesso tardiva

Costi enormi per lo Stato, servono prevenzione e continuità cure

ROMA, 03 ottobre 2024, 10:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Diagnosticata spesso in ritardo quando ormai è in fase avanzata, la Retinopatia Diabetica (RD) è la principale causa di cecità negli adulti in età lavorativa e colpisce in Italia, oltre 1 milione di persone con diabete, numero in costante aumento. Si stima che circa il 13% del carico dell'ipovisione sia attribuibile alle forme più gravi di Retinopatia Diabetica e che, con circa 108.856 persone aventi diritto ad esenzioni correlate ad alterazioni visive, nel periodo 2015-2030, solo la RD produrrà un aggravio di costi statali pari a 4,2 miliardi di euro, come si legge nello Studio "VALUE BASED EYECARE: documento sulla prevenzione delle complicanze oculari nel paziente diabetico" presentato all'evento "Retinopatia diabetica: importanza della prevenzione e diagnosi precoce del paziente di riferimento", organizzato da Cencora-Pharmalex e realizzato con il contributo non condizionato di Abbvie Italia. Dall'incontro è emersa l'urgente necessità di aumentare la frequenza e la diffusione di controlli ed esami per favorire la diagnosi precoce, anche avvalendosi di consulti iniziali da remoto con la telemedicina.
    "Si stima, che quasi tutti i pazienti con diabete di tipo 1 e oltre il 60% di individui con diabete di tipo 2 sperimentino forme di gravità variabile di retinopatie in un arco temporale di circa 20 anni dalla diagnosi. Ecco perché dobbiamo adottare come strategia di prevenzione anche la digitalizzazione e la telemedicina", afferma Massimo Nicolò, responsabile Centro Retina e Maculopatie Clinica Oculistica Università di Genova. La tele-consultazione in remoto può aiutare a intercettare i cittadini con problemi visivi; grazie all'OCT (Tomografia Ottica Computerizzata) possiamo eseguire esami a distanza, riducendo il rischio di deterioramento visivo e limitando gli accessi inutili in ospedale.
    "È fondamentale adottare un approccio multidisciplinare nella gestione del diabete, con una stretta collaborazione tra diabetologo e oftalmologo", commenta Angelo Avogaro, Presidente della Società Italiana di Diabetologia. Il danno alla retina, spesso silente e asintomatico, rende difficile la diagnosi precoce: quando il paziente nota un calo della visione, la malattia è già in stadio avanzato.
   

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