Tutte le attività messe in campo -
assicura la Regione - sono state avviate in stretta
collaborazione tra i servizi di prevenzione umana e veterinari
ed è stata potenziato il sistema di sorveglianza,
sensibilizzando i medici ospedalieri e territoriali, Medici di
Medicina Generale e Pediatri per l'individuazione di pazienti
con criteri clinici compatibili con infezione da virus Dengue.
Tutti i casi sono stati approfonditi e segnalati nella
piattaforma della sorveglianza delle malattie trasmesse da
vettori istituita presso l'Istituto Superiore di Sanità
Il Laboratorio di riferimento regionale, il Servizio di
Virologia dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche,
ha effettuato l'analisi tempestiva dei campioni per la
definizione dei casi e sta procedendo allo studio delle sequenze
virali, per determinare la possibile catena di trasmissione
della malattia.
Inoltre sono state poste trappole per zanzare per studiare in
zone specifiche di Fano la consistenza della popolazione di
zanzare ed il grado di infettività. Come comunicato
dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria Marche le
ultime catture non hanno evidenziato la presenza di virus nelle
zanzare catturate, come era invece stato rilevato nei giorni
precedenti. Sono state effettuate le attività di disinfestazione
nel territorio cittadino ed è previsto un nuovo intervento nei
prossimi giorni come indicato in questi casi dal Piano Nazionale
Arbovirosi. Come da prassi, il Centro regionale Sangue della
Regione Marche ha indicato che, in caso di donazione di sangue,
sia per i donatori di Fano che per quelli che sono stati a Fano
anche per poche ore, venga effettuato il test per Dengue. Sono
stati effettuati 438 accertamenti su residenti a Fano e 238 su
persone transitate nella città. I risultati sono tutti
negativi.
L'evento di Fano si inserisce nel bacino mediterraneo europeo
nel quale il virus Dengue è trasmesso tramite la zanzara Aedes
albopictus (comunemente nota come zanzara Tigre), stabilmente
presente in gran parte dell'Europa ed eventi di trasmissione
autoctona in ambito europeo sono descritti annualmente a partire
del 2010. Lo scorso anno in Italia si sono verificati due
focolai di Dengue autoctona in Lombardia e nel Lazio.
Come sempre in questi casi, è importante la collaborazione
della popolazione, al fine di adottare misure appropriate alla
protezione della popolazione stessa e per limitare la
circolazione dei vettori. La AST di Pesaro Urbino, in
collaborazione con il Centro Vettori dell'Istituto
Zooprofilattico Umbria e Marche e il Comune di Fano, ha avviato
un gruppo di lavoro specifico per le attività di comunicazione a
livello territoriale. E' in corso una collaborazione con il
Ministero della Sanità e l'Istituto Superiore di Sanità per
valutare l'andamento del focolaio epidemico.
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