Fino a 3 milioni di ricoveri e oltre
360 mila persone con bisogno di cure in terapia intensiva. È
questo lo scenario peggiore in caso di futura pandemia previsto
dal nuovo Piano pandemico.
Il Piano ipotizza tre scenari di rischio: due dovuti a virus
influenzali e considerati più probabili e il cosiddetto
worst-case, il peggiore scenario possibile, poco probabile ma
che non può essere escluso in fase di preparazione alla gestione
del rischio.
Nel caso di una pandemia da virus influenzale caratterizzato
da patogenicità "lieve", i ricoveri potrebbero oscillare da
18.882 a 47.809 mentre gli accessi in terapia intensiva da 2.259
a 5.737. Per quanto riguarda il carico per il servizio
sanitario, al picco della curva dei contagi, potrebbero essere
necessari tra 1.950 e 22.953 posti letto per i ricoveri ordinari
e tra 234 e 2.754 posti in terapia intensiva.
Lo scenario intermedio, collegato a un virus influenzale
caratterizzato da patogenicità "moderata", ipotizza dai 103.522
ai 262.948 ricoveri e dai 12.423 ai 31.554 accessi in terapia.
Al picco, si prevede un fabbisogno tra 10.728 e 126.242 posti
letto per ricoveri ordinari e tra 1.287 e 15.149 in terapia
intensiva.
Infine, lo scenario peggiore, che il Piano associa a un
coronavirus caratterizzato da patogenicità "grave". In tal caso,
i ricoveri complessivi potrebbero oscillare da 570.715 a
3.047.150 e gli accessi in terapia intensiva da 68.697 a
366.787. Al picco potrebbero essere necessari tra 20.986 e 2
milioni di posti letto per ricoveri ordinari e tra 2.779 e 269
mila in terapia intensiva. Il picco di posti letto in terapia
intensiva, durante la pandemia da Covid 19 è stato registrato
il 3 aprile 2020, quando 4.068 persone erano ricoverate in
terapia intensiva.
Le simulazioni, precisa il Piano, tengono conto soltanto
delle caratteristiche di un eventuale patogeno e non di altri
fattori che possono condizionarne la diffusione. "Pertanto, i
dati sono solo indicativi e vanno interpretati con estrema
cautela".
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