"Ancora tutto tace sul rinnovo del
contratto dei medici, è al palo, eppure stiamo parlando del
contratto relativo al periodo 2021-2024, dunque già
abbondantemente scaduto. Questo è una criticità grande, anche a
fronte di risorse economiche per il rinnovo che risultano a
nostro parere del tutto insufficienti". Lo sottolinea all'ANSA
il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei
medici (Fnomceo), Filippo Anelli.
"Il problema è che nei contratti si ha un aumento degli
stipendi legato all'inflazione e noi diciamo che questo non è
più sufficiente per evitare che i medici vadano via e
abbandonino la professione. Questo è il punto nodale. Bisogna
cioè davvero interrogarsi - afferma il presidente Fnomceo - su
come rivalutare oggi la figura del medico all'interno del
sistema". E' "sicuramente un problema economico, perchè i circa
2 miliardi stanziati per il rinnovo non sono sufficienti, ma è
anche un problema più complesso - precisa - che attiene alla
capacità decisionale del medico, ovvero all'autonomia
professionale che oggi non viene garantita".
Su questa e altre questioni, "è quindi necessario avviare un
confronto ampio col ministero, ma ad oggi non c'è alcun tavolo
aperto nonostante la categoria lo chieda da tempo. Oggi la
professione è in un profondo stato di sofferenza: c'è un
problema contrattuale, c'è un problema normativo che riguarda
l'atto medico e un problema di governance del sistema sanitario
perchè i medici oggi - conclude Anelli - si sentono pressati da
una eccessiva burocrazia che deve essere ridimensionata".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA