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Settimo test di Starship, la capsula incendiata e distrutta

Settimo test di Starship, la capsula incendiata e distrutta

Musk su un video che mostra dei detriti:'i l successo è incerto, ma il divertimento è garantito'

17 gennaio 2025, 19:18

di Enrica Battifoglia

ANSACheck
La caduta di detriti nel video amatoriale diffuso su X e commentato da Elon Musk (fonte: X) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La caduta di detriti nel video amatoriale diffuso su X e commentato da Elon Musk (fonte: X) - RIPRODUZIONE RISERVATA

In meno di due anni, un'altra pioggia di detriti generati dall'esplosione di una capsula Starship è caduta nell'oceano Atlantico, nella zona dei Caraibi. E' accaduto nell'ultimo test della nave di SpaceX progettata per i futuri voli verso la Luna e Marte e forse candidata a strappare al grande razzo della Nasa, lo Space Launch System, il ruolo di taxi spaziale del programma Artemis per il ritorno alla Luna, come comincia a temere buona parte del mondo della ricerca.

Timori legati anche al ruolo annunciato per Elon Musk nel governo Trump: come capo del dipartimento per l'efficienza governativa, potrebbe influenzare in modo importante le politiche spaziali degli Stati Uniti. E' letteralmente una nuova corsa allo spazio quella dei privati, e soprattutto della SpaceX di Elon Musk, che da tempo ha in atto una sorta di braccio di ferro con l'agenzia statunitense responsabile della sicurezza dei voli, compresi quelli spaziali, la Federal Aviation Administration (Faa).

Più volte Musk ha definito inutili le richieste della Faa in materia di sicurezza e di tutela ambientale, lamentandosi per i ritardi che imponevano al suo programma di voli. E' successo, per esempio, dopo l'esplosione del razzo Falcon 9 del 28 agosto 2024.

Questa volta tutto è andato come previsto per il razzo Super Heavy, che è rientrato agganciandosi alla torre di lancio, chiamata Mechazilla, ma a pohi minuti dal lancio la SpaceX ha detto di avere perso il segnale della capsula. Solo in seguito l'azienda ha detto che nella capsula si era sviluppato un incendio che ha portato alla distruzione del veicolo e del suo carico di dieci copie di satelliti Starlink, che nel test avrebbe dovuto rilasciare.

Nel frattempo sulla piattaforma X cominciavano a essere postati, probabilmente da turisti, video che mostravano la caduta di detriti vicino alle isole Turks e Caicos, a nord di Haiti. "Il successo è incerto, ma il divertimento è garantito!", ha scritto Musk dal suo profilo X commentando una delle immagini.

 

 



Una pioggia di detriti nella zona dei Caraibi c'era stata anche durante il test del 18 novembre 2023. Rispetto ad allora, "l'esplosione è avvenuta quando il velivolo era un po' più basso e lento, quindi i detriti si sono distribuiti a Nord di Haiti", dice all'ANSA l'esperto di rientri dallo spazio Luciano Anselmo, associato di ricerca dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Prima di ogni test di un veicolo spaziale è obbligatorio avere l'autorizzazione della Faa: "è una procedura seguita da tutti, dalla Nasa come dalla Blue Origin di Jeff Bezos. Quest'ultimo - osserva Anselmo - ha ritardato di molto il test della New Glenn proprio per attendere le autorizzazioni, mentre Musk tende a lanciare veicoli non ancora pronti, scoprendo quello che non va al momento del lancio, ma questa è una cosa atipica nell'industria spaziale".

 

Video SpaceX, settimo test di Starship: la capsula esplode dopo il decollo

 



Che nella storia dei voli spaziali ci siano stati fallimenti è vero, come è vero che ogni nuovo passo serve a capire quali sono i problemi, ma ogni test viene sempre affrontato con tutte le garanzie di sicurezza possibili in quel momento. Con i suoi 122 metri di altezza, la Starship (costituita dal razzo Super Heavy e dalla capsula Starship) è il più grande veicolo spaziale mai costruito, con una massa di oltre 5.000 tonnellate.

 



"A maggior ragione per il lancio di un veicolo come questo la Faa richiede studi e analisi sulla sicurezza", osserva Anselmo. In condizioni normali, per esempio, quando è previsto un ammaraggio, la Faa lancia un'allerta ai voli aerei indicando la zona da evitare. Se tutto fosse andato regolarmente nell'ultimo test della Starship, quest'area sarebbe stata l'Oceano Indiano. Se invece qualcosa non funziona, la Faa attiva un software di simulazione che, sulla base di parametri come velocità e posizione, permette di lanciare un'allerta sulla zona in cui è probabile la caduta dei detriti. Di conseguenza, dopo l'allerta della Faa gli aerei in volo in quella zona hanno cambiato rotta e altri hanno ritardato la partenza, proprio come era accaduto nel 2023.

 

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