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Nella galassia più vicina c'è un buco nero insospettabile

Nella galassia più vicina c'è un buco nero insospettabile

E' nella Grande Nube di Magellano, la sua massa è 600mila volte quella del Sole

24 marzo 2025, 06:42

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Il buco nero della Grande Nube di Magellano è stato scoperto grazie a un gruppo di stelle iperveloci (fonte: CfA/Melissa Weiss) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il buco nero della Grande Nube di Magellano è stato scoperto grazie a un gruppo di stelle iperveloci (fonte: CfA/Melissa Weiss) - RIPRODUZIONE RISERVATA

In una galassia vicina alla Via Lattea si nasconde un buco nero supermassiccio finora sconosciuto: si trova al centro della Grande Nube di Magellano, la galassia nana più vicina alla nostra, ed ha una massa stimata pari a circa 600mila volte quella del Sole. Per fare un confronto, il buco nero al centro della Via Lattea, Sagittarius A*, è invece pari a 4 milioni di masse solari. A tradire la presenza di questo ‘ngombrante vicino è stato un gruppo di stelle in fuga ai margini della nostra galassia, osservate con incredibile dettaglio grazie al telescopio spaziale Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha già tracciato più di un miliardo di astri con una precisione senza precedenti.

La scoperta, in via di pubblicazione su The Astrophysical Journal e disponibile su arXiv, la piattaforma che raccoglie gli articoli non ancora passati al vaglio della comunità scientifica, si deve ad un gruppo guidato dal Centro per l’Astrofisica americano dell’Harvard-Smithsonian. I ricercatori guidati da Jiwon Jesse Han hanno analizzato i movimenti di 21 stelle dette dagli astronomi ‘iperveloci’: questi oggetti, infatti, viaggiano così rapidi da sfuggire all’attrazione gravitazionale della Via Lattea e delle galassie vicine.

Le stelle diventano iperveloci quando una coppia di astri si avvicina troppo a un buco nero supermassiccio: l’intensa forza esercitata da quest’ultimo separa i due astri, catturandone uno ed espellendo l’altro con una velocità pari a diversi milioni di chilometri orari. Proprio come gli esperti ricostruiscono da dove è stato sparato un proiettile in base alla sua traiettoria, gli autori dello studio sono riusciti a determinare l’origine delle stelle fuggiasche: una metà è legata al buco nero della Via Lattea, mentre l’altra metà proviene dalla Grande Nube di Magellano, scagliata via da un buco nero finora mai osservato. “È sorprendente rendersi conto – dice Han – che abbiamo un altro buco nero supermassiccio proprio dietro l'angolo, cosmicamente parlando”.

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