È online e liberamente accessibile la prima piattaforma che permette di capire meglio gli effetti locali del clima che cambia e degli eventi meteorologici estremi, sulla ase dei fattori socio-economici del territorio: è un passo in avanti fondamentale per evitare valutazioni distorte delle conseguenze delle anomalie climatiche, i cui danni maggiori riguardano le zone più densamente abitate o più attive dal punto di vista economico. Il nuovo strumento è stato messo a punto dal gruppo di ricerca italiano guidati dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ed è alla base dello studio pubblicato sulla rivista Nature Scientific Data. Chiamato ‘Weighted Climate Dataset’, potrà fornire informazioni preziose sia ai ricercatori sia ai decisori politici, per affrontare in maniera più informata le sfide poste dalla crisi climatica in atto.
“Il nostro obiettivo era ottenere una raffigurazione più fedele della forza del cambiamento climatico a livello globale – dice all’ANSA Francesco Lamperti, che ha coordinato la ricerca – in modo da produrre una maggiore consapevolezza di quali siano le aree più a rischio”. In Italia, ad esempio, le variazioni climatiche riscontrate alle altitudini più elevate, notoriamente più marcate, hanno un impatto limitato per la minor presenza di attività economiche, “mentre in un Paese come la Svezia il cambiamento climatico produce effetti più gravi di quanto sembra – aggiunge il professore della Scuola Sant’Anna – poiché incide proprio sulle aree con maggiore concentrazione di attività socio-economiche”.
Solitamente, i dati climatici e meteorologici sono disponibili con un’accuratezza spaziale e temporale molto più elevata rispetto a quella dei dati sulle caratteristiche sociali ed economiche del territorio, e ciò intralcia una corretta valutazione dei potenziali impatti in quell’area. Gli autori dello studio hanno quindi cercato di superare il problema mettendo a punto una piattaforma ad hoc, che si distingue rispetto alle altre banche dati per la facilità di consultazione di un'ampia gamma di dati climatici a varie risoluzioni spaziali e temporali.
“Ci siamo impegnati per rendere questo strumento realmente utilizzabile in modo semplice”, commenta Lamperti. “Il Weighted Climate Dataset si basa su una serie di indicatori che permettono di capire meglio e di valutare correttamente le conseguenze della crisi climatica, come ad esempio il conteggio della popolazione presente in un determinato luogo, ma anche la quantità di luci notturne e la superficie coltivata”.
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