Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha mosso causa al social TikTok per aver violato sia la legge sulla privacy dei minori che un accordo del 2019 con la Federal Trade Commission. Una nota ufficiale del Dipartimento spiega che la mossa è conseguenza di una precedente indagine sulla società avviata a inizio anno. Gli Usa sostengono che dal 2019 TikTok abbia permesso ai minori, consapevolmente, di creare profili, visualizzare e condividere video e messaggi anche con adulti, creando così un rischio. L'app, di proprietà ByteDance, è anche accusata di aver raccolto e conservato informazioni sensibili di bambini e ragazzi senza il consenso dei loro genitori, anche quelli relativi agli account in modalità "kids".
In questo modo, il social avrebbe violato il Children's Online Privacy Protection Act (Coppa) statunitense, che proibisce ai servizi web di raccogliere, utilizzare e divulgare dati di minori di 13 anni senza il consenso dei genitori. TikTok è anche accusata di aver reso difficile per gli adulti eliminare gli account e i dati dei propri figli. In una dichiarazione, TikTok ha affermato di aver contestato le accuse, avendo già affrontato alcune delle condotte descritte dal Dipartimento di Giustizia.
"Non siamo d'accordo con queste accuse, molte delle quali si riferiscono a eventi e pratiche del passato che sono di fatto inesatte o già affrontate. Siamo orgogliosi degli sforzi fatti per proteggere i bambini e continueremo ad aggiornare e migliorare la piattaforma. A tal fine, offriamo esperienze adatte all'età con rigorose protezioni, rimuoviamo proattivamente gli utenti che sospettiamo non abbiano l'età consentita e abbiamo lanciato volontariamente funzioni come i limiti predefiniti di tempo di visione, il collegamento famigliare e ulteriori protezioni della privacy per i minori".
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