"Noi siamo qui a protestare perché le
aziende agricole chiudono, perché c'è un attacco a livello
internazionale del grande potere capitalistico che sta
annientando l'agricoltura italiana". Questo è quello che ha
detto questa mattina Tonino Monfeli, il leader del gruppo di
agricoltori, che dopo un anno è tornato a protestare di fronte
al casello autostradale A1di Orte, in provincia di Viterbo.
Questa mattina erano 5 i mezzi agricoli che stazionavano sul
piazzale davanti al casello, insieme a loro una ventina di
persone. ma niente fa pensare che la cosa non vada come l'anno
scorso, quando dopo una partenza sottotono con 7 trattori e 30
persone, si è passò nel giro di una settimana agli oltre 150
mezzi agricoli che letteralmente invasero lo snodo stradale. Con
loro i quei giorni quasi duemila persone calcarono
quell'asfalto, innescando anche momenti caldi in cui la polizia
si trovò a fronteggiare una folla inferocita che voleva bloccare
il casello con delle balle di fieno da oltre un quintale.
"L'agricoltura italiana non può diventare di proprietà delle
grandi multinazionali - ha continuato Monfeli -. Dobbiamo
combattere pacificamente per difendere i prodotti made in italy,
e le persone che lavorano per produrli. Il nostro obiettivo è
quello di divulgare il più possibile quello che sta succedendo,
perché i consumatori italiani hanno il diritto di sapere cosa
mangiano".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA