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Masaf, firmato il decreto sul fermo pesca 2025

Masaf, firmato il decreto sul fermo pesca 2025

La Pietra, attività tutelate, nuovo sistema calcolo sforzo pesca

ROMA, 18 marzo 2025, 16:08

Redazione ANSA

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Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto sul fermo pesca 2025. Lo rende noto il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, spiegando che la firma rappresenta la conferma dell'impegno del governo Meloni a sostegno dell'attività dei pescatori italiani e a tutela delle marinerie. "Nei due anni e mezzo di attività alla guida del Masaf, insieme al ministro - precisa La Pietra - ci siamo fatti carico di restituire competitività al comparto, lavorando in sede europea affinché venissero recepite le principali richieste delle associazioni di categoria, giustamente preoccupate che i limiti potessero rivelarsi estremamente penalizzanti per l'attività dei pescherecci".
    Già nel decreto sperimentale dello scorso anno erano state introdotte misure che assicuravano una flessibilità nella gestione della attività, ad esempio garantendo la possibilità di pescare anche il sabato e la domenica, oltre a non prevedere nessun giorno aggiuntivo obbligatorio di fermo. Le imprese avevano la possibilità di scegliere autonomamente i periodi di fermo, adattandoli alle proprie esigenze operative e alle condizioni meteo-marine locali. Partendo da questi presupposti nel decreto 2025, fa sapere il sottosegretario, "abbiamo introdotto ulteriori novità importanti per il settore, come evidenziato dall'adozione di un nuovo sistema per calcolare lo sforzo di pesca". Il decreto prevede, infatti, che lo sforzo venga conteggiato esclusivamente nel periodo effettivo in cui il peschereccio svolge l'attività di prelievo, assicurando minori sprechi di carburante, quindi minori costi di gestione e maggiore sicurezza evitando vere e proprie corse nei trasferimenti nelle zone di pesca e nel rientro in porto. Una richiesta legittima da parte dei pescatori - precisa La Pietra - di cui abbiamo voluto farci carico in sede europea e che oggi siamo in grado di garantire ai lavoratori di un settore troppo spesso, in passato, penalizzati da politiche che non hanno tenuto nella giusta considerazione le esigenze di un comparto strategico per l'economia e la sovranità alimentare italiana ed europea".
   

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